Oggi in Svezia per il pass europeo, e lunedì in Sardegna per un nuovo assalto al campionato. Ma intanto comincia a intravedersi una leggera bollitura nel pentolone del prossimo mercato. Chiamatelo pure invernale, di gennaio, di riparazione, di assestamento: fatto sta che voci, smentite e accordi, più o meno percettibili, già cominciano ad accavallarsi ed agitare club, procuratori e giocatori. Per gennaio ce ne vuole ancora un po’ ma, si sa, il mercato dei se, dei ma e forse, parte sempre con debito anticipo. Con una rincorsa lunghissima.
IL FIGLIOL PRODIGO – La pecorella (che però non s’è mai smarrita) potrebbe anche far ritorno all’ovile. Siamo sempre e strettamente nella ridda delle mere ipotesi, ma qualcosa di fattibile ci potrebbe essere. Sul ritorno dell’Arciere cioè (come anticipato nell’edizione di ieri), su di un nuovo possibile capitolo colorato d’azzurro di quel palermitano che ama Napoli, che con la maglia numero nove s’è reso protagonista della storica cavalcata dalla C alla A, che nella città dei suoi anni migliori ha messo su famiglia e incrementato sensibilmente il bagaglio tecnico e professionale. Ma, allora, potrebbe davvero Emanuele Calaiò tornare a quella “mise” azzurra tanto cara? Beh, volendo sì. Se dipendesse solo da questo le probabilità lieviterebbero di un bel po’. Ma poi c’è il “potendo”, che è tutto un altro discorso.
IL FEELING – Il feeling è sicuro, quello non se ne va, cantava Pino Daniele. Un refrain che potrebbe ben attagliarsi in sede di premesse, perché una cosa è certa: l’Arciere ha sempre avuto una sintonia particolare con la tifoseria, venendone peraltro ricambiato. E lui questa cosa, la porta sempre nel cuore. Ribadendolo anche nel corso delle sue cinque stagioni a Siena, in tante interviste. Quella di Manu e l’azzurro è una sorta di “liaison” intramontabile. Ora come ora, con un Vargas ancora non meglio identificato, i tre lì davanti potrebbero non bastare per far fronte al tris di obiettivi, se mai fossero ancora tali a gennaio. Ma anche se si volesse perseguire quello in cima alla lista delle priorità, quello che non si nomina, una testa e due buoni piedi in più in attacco di certo non guasterebbero.
IL PROCURATORE – Per adesso parlano solo le parole. «Emanuele sta benissimo a Siena ma, come ha detto il ds bianconero Antonelli, se arrivasse un’offerta importante il calciatore la prenderebbe in considerazione» ecco il contributo di Umberto Calaiò a Radio CRC, nella doppia veste di fratello e procuratore «già prima di Natale si potrebbe arrivare a capire qualcosa su di un possibile trasferimento. Se dovesse bussare il Napoli, poi, non si potrebbe dire di no. La sua valutazione? Si sa, i prezzi salgono a gennaio. La valutazione data dal Napoli, cinque anni fa, era intorno ai tre milioni, mio fratello è anche cresciuto molto calcisticamente. Farebbe il vice-Cavani? I napoletani hanno potuto constatare che tipo di professionista è. Non ha mai fatto una sola polemica, mettendosi sempre al servizio della squadra in qualsiasi circostanza».
LE SMENTITE – Non si sono fatte attendere. Sia da parte del ds senese Stefano Antonelli (con piccoli segnali d’apertura), che della vice-presidente Valentina Mezzaroma. Per il primo: «Una cosa è accostare il ragazzo a squadre importanti, tra l’altro giustissima, e l’altra è confermare una trattativa che non sussiste. Il ragazzo è ambizioso e sogna il salto di qualità, naturalmente anche ritornando a Napoli, ma non è nelle nostre intenzioni cederlo, tanto più che non sapremmo come rimpiazzarlo. E’ un giocatore fondamentale per il Siena, fuori e in campo. A fronte di un’offerta importante si potrebbe ragionare, aggiungo che a prescindere da Napoli, in qualsiasi squadra Cavani e Calaiò giocherebbero insieme». Laconica la dichiarazione della Mezzaroma: «Calaiò resterà con noi. Sono voci assurde».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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