Un abbraccio ai magazzinieri Tommaso Starace e Antonio Albano, appena arrivato al campo di allenamento a Castelvolturno. Sereno e sorridente, Emanuele Calaiò, ha poi riabbracciato Cannavaro, Grava e Hamsik, compagni nel suo vecchio Napoli e si è presentato a tutti quanti gli altri. Ritorno graditissimo quello dell’arciere, che ha ritrovato anche i medici azzurri Alfonso De Nicola e Enrico D’Andrea. Un ritorno a casa, quello di Calaiò. «Sono molto felice di essere qui», questo il concetto espresso da Calaiò.
Una decisione presa da tempo, appena venuto a conoscenza dell’interessamento del Napoli. Non ha avuto dubbi dal primo momento, anche se poi nella trattativa si è inserito il Palermo, squadra della sua città. Calaiò voleva il Napoli e basta, la città di sua moglie Federica, vomerese doc. Il primo giorno di lavoro in maglia azzurra, dopo aver firmato il contratto alla presenza del direttore sportivo Bigon. Poi in campo con i compagni, ha svolto tutto il lavoro, l’intera seduta di rifinitura e ha cominciato a seguire da vicino gli schemi e le indicazioni di Mazzarri. Niente panchina contro il Palermo, troppo poco il tempo a disposizione per il tesseramento, se ne riparlerà per la prossima sfida, quella in trasferta contro la Fiorentina. Emanuele deve ancora scegliere il numero di maglia, la numero 11, la sua preferita che indossava a Napoli e a Siena, è impegnata da Maggio. Dovrà scegliere quindi un altro numero. Quasi certamente prenderà il 9 che aveva a Napoli in C e che gli lascerà il cileno Vargas (che ieri si è allenato a parte e non è stato convocato per la sfida contro il Palermo) in partenza per il Brasile.
Torna a Napoli dopo quattro anni, fu tra gli artefici delle promozioni dalla C alla B e dalla B alla A: 40 gol in 112 presenze, più quattro reti nelle coppe per un totale di 128 partite. Giocò in azzurro dal 2005 al 2008, l’attaccante che Mazzarri voleva per caratteristiche tecniche e doti umane. «Mi serve uno che fa a sportellate, tiene palla spalle alla porta in determinate situazioni. E poi Emanuele è uno molto generoso e da avversario mi ha sempre creato problemi». Un graditissimo ritorno quello di Calaiò, in passato toccò ad altri attaccanti, questo tipo di situazione, come il brasiliano Canè.
L’arciere è pronto a scagliare le sue frecce. Ieri il primo allenamento e i test isocinetici. Sta bene ma avrà bisogno di qualche giorno per arrivare al top, sarà disponibile per la prossima sfida, la trasferta contro la Fiorentina, oggi sarà al San Palo da spettatore e andrà in tribuna. Vedrà per la prima volta il Napoli da vicino, l’affrontò da avversario il 22 dicembre: il Napoli vinse 2-0 a Siena e lui venne espulso nel finale. L’anno scorso invece segnò un gol agli azzurri e non esultò per rispetto ai vecchi tifosi, poi pareggiò Pandev.
E poi le tante partite con il Napoli, i gol, le gioie, in C e in B. L’arciere era il simbolo di quella squadra che voleva tornare rapidamente sul palcoscenico più importante. E ci riuscì con il contributo di tutti e le reti pesanti dell’attaccante siciliano. Calaio 2, la storia è appena ricominciata, la firma, le prime foto di rito con la maglia azzurra, il primo allenamento. Oggi pomeriggio tiferà per i compagni dalla tribuna del San Paolo, domenica contro la Fiorentina sarà a pronto a rituffarsi nella mischia.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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