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Caiazza: “Torniamo sulla giostra europea, chi andrà via sa cosa si perde”

Fiato alle trombe, rulli di tamburi: il Napoli è nuovamente in Champions League. Finalmente torniamo sulla giostra europea. Non c’è più matematica che tenga, il successo di ieri sera contro il Bologna ha confermato il +7 sul Milan ufficializzando definitivamente il secondo posto in classifica. Il calcio è bello perché è strano. Nel mondo della pelota ci sono i corsi e ricorsi della storia. Cavani e compagni sono andati a festeggiare la grande Europa nello stadio che l’anno scorso vide sfumare incredibilmente la corsa al terzo posto. Non c’è riuscito stavolta Pioli a dare un dispiacere a Mazzarri. Lo aveva fatto col Chievo e anche con l’attuale squadra nel torneo in corso. Stavolta il trainer felsineo è dovuto uscire a testa bassa dal Dall’Ara dovendo vedere da lontano la festa del collega con i suoi calciatori. Era convinto di poterlo battere nuovamente alla vigilia dell’incontro. Addirittura si era premunito evitando qualsiasi incursioni degli 007 del sor Walter. Aveva caricato così tanto i suoi che li ha fatti giocare nervosi e con tanta rabbia in corpo. Alla fine, però, è servito a poco perché sono bastati i soliti 15 minuti tra primo e secondo tempo per far scendere in campo un altro Napoli. Quello che in questo finale di stagione ha rifilato gol a tutti.  Ci teneva la Mazzarri band a chiudere prima del previsto i giochi Champions. Inutile stare ad aspettare un’altra partita, quella col Siena, per blindare in cassaforte una qualificazione da 30 milioni di euro. Dico 30 milioni di euro. Una cifra blu posto in classifica. Il calcio è bello perché è strano. Nel mondo della pelota ci sono i corsi e ricorsi della  storia. Cavani e compagni sono andati a festeggiare la grande Europa nello stadio che l’anno scorso vide sfumare incredibilmente la corsa al terzo posto. Non c’è riuscito stavolta Pioli a dare un dispiacere a Mazzarri. Lo aveva fatto col Chievo e anche con l’attuale squadra nel torneo in corso. Stavolta il trainer felsineo è dovuto uscire a testa bassa dal Dall’Ara dovendo vedere da lontano la festa del collega con i suoi calciatori. Era convinto di poterlo battere nuovamente alla vigilia dell’incontro. Addirittura si era che arricchirà ancora di più il club di De Laurentiis. Questi soldi dovranno servire per rinforzare una squadra che l’anno prossimo dovrà fare bene sia in campionato che in campo internazionale. Sarebbe opportuno  convincere sia Cavani che Mazzarri a restare ma quello è un discorso che si farà tra qualche giorno. Il tecnico dice dopo la sfida con la Roma, l’attaccante aspetta sempre il Real Madrid che sborsi i 63 milioni di  euro. Il presidente attenderà sulla riva del fiume per capire il da farsi. Ha il coltello dalla parte del manico con entrambi. Sì, perché chi se ne va da questo Napoli sa cosa perde ma non sa cosa trova. È qui che si diventa qualcuno. Certo, il Real è il Real, la Roma è la Roma, ma il calore del popolo partenopeo è unico. Nella vita si fanno delle scelte che vanno rispettate. Dopo, poi, è inutile rammaricarsi.  Tornando al calcio giocato, il Napoli sapeva di poter vincere contro il Bologna. Mazzarri l’aveva preparata bene la partita la punto di non cadere nei tranelli di Diamanti e soci. La volevano mettere sul nervosismo i felsinei, insistendo con falli duri e addirittura da espulsione. Gli azzurri, però, hanno continuato a macinare gioco convinti di essere più forti e di poter vincere con il passare dei minuti. E così è stato. Hamsik, svegliatosi dopo un primo tempo da dimenticare, alla prima occasione ha piazzato il colpo vincente. Da quel momento in poi il Bologna è sparito dal campo e sono arrivati il 102 gol di Cavani con la maglia del Napoli e l’ottava rete stagionale di Dzemaili. Gli ottomila tifosi napoletani presenti sugli spalti si sono divertiti molto e hanno  cantato il loro inno. Quel “’O surdato nammurato” che porteranno anche in giro per la grande Europa. Facendo, poi, venire i brividi a tutti urlando “Champions” al termine della musichetta tanto amata.

Fonte: Il Roma

La Redazione

M.V.

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