«L’importante è vincere e poco interessa chi segna», gli attaccanti la pronunciano spesso questa frase, soprattutto quelli che vivono un momento di digiuno in fase realizzativa. Nel Napoli tutti gli uomini del pacchetto offensivo sono andati in rete in campionato tranne uno: Lorenzo Insigne. Il Magnifico è ancora a quota zero nella classifica marcatori del torneo tricolore. Ha una sorte di maledizione che non gli cosente di esultare per una griffe tutta sua. Domenica scorsa contro l’Inter stava per dire addio a questa iattura ma prima una traversa e poi Pandev gli hanno detto di no. A partita quasi chiusa c’era un rigore da battere e quella sarebbe potuta essere una ghiotta occasione. Sul dischetto, però, si è presentato il macedone che ha anche sbagliato. Insigne si è arrabbiato molto e assieme a lui pure Benitez. Inutile, però, stare ancora a pensare all’Inter. Sabato prossimo si va in Sardegna per sfidare il Cagliari e l’opportunità è ghiotta. Il Magnifico ci terrebbe a chiudere il 2013 con un gol, magari quello della vittoria. Lo ripagherebbe di tutta la sfortuna avuta in alcune gare di questo torneo.
Più volte, infatti, è stato sul punto di beffare il portiere avversario ma alla fine il gol non è arrivato. A prescindere da ciò, comunque, Insigne sta giocando bene. In Champions si è tolto lo sfizio di segnare due volte al Borussia, sia all’andata che al ritorno. Poi, ogni qualvolta che è entrato a gara in corso ha fatto la differenza. Sta crescendo bene agli ordini di Benitez. Lo spagnolo è un ottimo maestro e gli dà l’opportunità di sfruttare le sue doti partendo da lontano sulla corsia di sinistra. In qualche occasione, però, si sposta anche a destra per non dare punti di riferimento alla difesa avversaria. Inizialmente c’era una sorta di dualismo con Mertens ma con l’Inter erano entrambi in campo e hanno fatto pure bene. Il belga è cresciuto molto rispetto ad inizio stagione ma Lorenzo non teme la concorrenza. Va d’accordo con tutti i suoi compagni di reparto ed è felice se vanno in gol con una certa continuità. Adesso, però, spetta a lui dimostrare di essere un grande bomber.
Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma.
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