Nel calcio nulla è scritto. Ma obiettivamente subire cinque gol nel doppio incontro con una sconosciuta squadra ceca è davvero troppo per un gruppo ambizioso. Nessuno voleva l’impresa a Plzen ma almeno si doveva tornare da questa trasferta europea a testa alta. Magari mettendo in difficoltà un Viktoria che nella anche alla partita di lunedì contro l’Udinese, ha optato per una formazione con un mix di titolari e seconde linee. Ha lasciato Cavani nel primo tempo in panchina consentendo a Calaiò di esordire dal fischio d’inizio in Europa League. Senza il Matador si è fatto molto poco nel primo tempo, tranne qualche tiro dalla distanza di Insigne, dalle parti del portiere di casa non c’è stato alcun brivido. La scelta del tridente non ha pagato anche perché in mezzo al campo non c’era nessuno che potesse impostare il gioco. Il trio Behrami-Donadel-Dzemaili è stato inutile. L’ex viola ha fatto solo danni permettendo agli gara d’andata aveva approfittato della sbandata partenopea. Nulla di tutto ciò. La comitiva di Mazzarri se ne è tornato a casa con un’altra batosta che va ad aggiungersi ad una serie di risultati abbastanza deludenti. Il Napoli, infatti, non vince una partita dallo scorso 2 febbraio contro il Catania. Da allora, infatti, solo due pareggi in campionato e, appunto, due ko, in Coppauefa. Iersera i 400 tifosi napoletani sbarcati in Repubblica Ceca si aspettavano qualcosa in più. Hanno sfidato gelo e chilometri per non lasciare soli i propri beniamini. Ma purtroppo anno assistito ad un’altra serata da protagonista del modesto Viktoria. Mazzarri, pensando avversari di vivere di rendita. Dopo il riposo Mazzarri ha deciso di giocarsi il tutto per tutto mettendo in campo Cavani ed Inler e facendo uscire Donadel e Behrami. Neanche il tempo di ambientarsi per i due nuovi entrati che così come nella gara d’andata, il Viktoria alla prima occasione è passata in vantaggio. Una ripartenza sulla sinistra ha permesso ai cechi di trovare da solo Kovarik che di sinistro ha punito il povero De Sanctis. Il gol ha reso il passivo ancora più pesante rendendo impossibile la missione che il Napoli aveva in mente alla vigilia della partita. Il raddoppio, poi, ha reso la serata ancora più amara. Per poter sperare in un miracolo si doveva sbloccare la partita da subito, magari segnando almeno due reti. Purtroppo gli azzurri non ci sono riusciti. Così come otto giorni fa sono stati messi sotto da un Viktoria che ancora una volta non è sembrato così irresistibile. Molto lento in difesa, ha campato di rendita per l’impresa del San Paolo e quindi ha tenuto lontano i problemi dalla propria porta. Mazzarri si è arrabbiato molto dalla panchina. Sperava in qualcosa di diverso anche se questa partita proprio non l’avrebbe voluto giocare in vista della sfida con l’Udinese di lunedì sera. Avrebbe voluto preparare la trasferta friulana una intera settimana ed invece lo dovrà fare solo in tre giorni. Il lato positivo dell’eliminazione europea è che il giovedì si resterà a casa e quindi si potrà puntare tutto sul campionato. A patto, però, di restare in corsa per lo scudetto. Sì perché contro Di Natale e compagni, se non si incasserà un successo, la Juve prenderà il volo e di conseguenza il match del primo marzo al San Paolo potrebbe perdere l’appeal, soprattutto per la classifica. Dunque, per rifarsi dalla figuraccia europea l’occasione in serie A non va sbagliata. Altrimenti con il Milan visto in Champions League contro il Barcellona anche il secondo posto è in bilico.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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