Un’insolita serata di serie A, questo posticipo giocato di lunedì alle 19.00, un orario più da Europa League che da campionato. Cambia l’ora e cambia anche la location perché il teatro della sfida tra Cagliari e Napoli sarà non più lo storico S. Elia, momentaneamente inutilizzabile per decisione del Comune, ma l’Is Arenas di Quartu Sant’Elena, impianto “caldo”, in quanto gli spalti sono vicinissimi al terreno di gioco, dichiarato finalmente agibile al 100% e pertanto interamente aperto al pubblico proprio per la gara con i partenopei. E c’era da aspettarselo: l’attesa per il match è grande, al punto tale che già lunedì scorso entrambe le curve erano esaurite e la stessa fine l’hanno fatta tutti gli altri settori dell’impianto con a malapena poco più di 300 biglietti di Tribuna Centrale ancora disponibili.
E a questa partita che ha sempre un sapore particolare, con una rivalità particolarmente aspra per due squadre del Sud, iniziata 20 anni fa ed in una continua escalation, i cagliaritani arrivano dopo un pareggio a S. Siro contro l’Inter che ha anche un po’ il sapore di una beffa, essendo questi passati in vantaggio, tenendo testa ai nerazzurri e non demeritando assolutamente contro un avversario sulla carta più forte. Niente male come andamento a partire dall’esonero dell’ex tecnico Ficcadenti che pagò l’ultimo posto in classifica in seguito alla sconfitta interna contro il Pescara! Ora i sardi stazionano a metà classifica a quota 16 punti, in condominio con l’Udinese, al decimo posto; un bel merito per la “strana coppia” Pulga-Lopez, molto benvoluta tra le mura domestiche, essendo riuscita ad imprimere al collettivo rossoblù anche un bel gioco. L’ex centrocampista e il tecnico della primavera del Cagliari sembrano aver trovato la giusta armonia grazie anche all’ottimo momento di giocatori d’attacco in ottima forma: Pinilla e Sau. Proprio quest’ultimo è ben noto in Campania, avendo contribuito nella passata stagione con i suoi gol alla permanenza delle Vespe di Stabia in serie B. Il venticinquenne attaccante sardo, lodato e ritenuto degno della maglia nazionale, appare in queste ore come molto chiacchierato per la rosa azzurra, proprio insieme al suo compagno offensivo Pinilla, del quale si vociferava anche un anno fa come possibile vice Cavani a gennaio, mentre poi arrivò Vargas, cileno come lui. E che dire di Nenè ed Ibarbo? Anche loro, dando retta a radiomercato, sono nomi caldi sul taccuino degli acquisti, anche se non traspaiono richieste ufficiali per il brasiliano, mentre per quanto concerne il colombiano non sembra proprio che il vulcanico Cellino voglia privarsene.
Mancherà lo squalificato Astori ed al suo posto dovrebbe subentrare il recuperato Ariaudo. Dall’infermeria buone notizie anche da parte di Camilleri, sottopostosi ad un intervento al menisco alcuni mesi fa; il difensore è stato impiegato in Primavera, allenata da una vecchia conoscenza per i napoletani: Vittorio Pusceddu (in maglia azzurra nel lontano 1991-92) e sconfitta per ben 4 reti ad 1 dalla Sampdoria. Ancora dubbi per Pinilla, che non ha preso parte né alla partitella in famiglia di ieri, conclusasi a reti inviolate, né alla seduta odierna d’allenamento, in quanto ancora intento a smaltire un affaticamento alla gamba destra; la rifinitura di domani potrà dire qualcosa di più. Di certo Pulga e Lopez sperano di recuperare il cileno, ritenuto elemento importante per l’attacco che proprio questa settimana ha perduto un’altra pedina: Larrivey, che segnò lo scorso marzo ben 3 reti al San Paolo e portò via il pallone della tripletta anche se gli azzurri s’imposero con un netto 6-3. L’attaccante argentino dal passaporto italiano ha rescisso il contratto con i rossoblù proprio questa settimana, quasi in concomitanza con Ragatzu, partendo poi alla volta del Messico per raggiungere il suo nuovo club: l’Atlante di Cancun. E per l’attacco del Cagliari il nuovo nome gettonato è Acquafresca, eppure solo una quindicina di giorni fa il torinese era dato per corteggiato dagli azzurri! Insomma, Cagliari-Napoli è una sfida che si gioca anche a colpi di calciomercato.
Maria Villani
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