Cabrini: che strana sfida tra l’amico e il maestro

"Devo tutto a Trapattoni, ero ragazzino quando la Juve mi prese e lui mi ha reso un vero calciatore"

Ha giocato negli anni d’oro con la Juve del Trap, suo compagno di squadra era Cesare Prandelli. Antonio Cabrini, straordinario protagonista in maglia bianconera e in Nazionale, ora allena le azzurre e con il 9-0 sulla Macedonia ha conquistato il pass per gli europei del 2013 in Svezia. Conosce benissimo i cittì di Italia e Irlanda, una partita che può leggere in maniera particolare.
«Con Cesare siamo coetanei e dopo gli anni da calciatori abbiamo cominciato insieme le carriere di allenatori: ha le sue idee e le porta avanti con convinzione. Trapattoni mi ha allenato negli anni della Juventus quando ero ancora molto giovane e mi ha fatto crescere tantissimo. Da questo punto di vista è unico nell’applicazione sui giovani e poi la sua carriera è incredibile, da tanti anni si mantiene ai vertici».
Che partita sarà?
«Trapattoni ha grande orgoglio e si giocherà la sua partita fino in fondo per non finire il girone a zero punti. Dipenderà soprattutto dall’Italia, gli azzurri non possono sbagliare, devono pensare a vincere e basta indipendentemente dalla prestazione dell’Irlanda».
E Spagna-Croazia che partita sarà?
«Io credo sempre nei principi di lealtà sportiva in qualunque situazione. La Spagna poi è campione del mondo e d’Europa, un motivo in più per credere che giocherà per vincere e senza fare calcoli. Però aspettiamo la partita e vedremo come sarà andata. Certo è che l’Italia non si trova nella situazione migliore, quando la tua qualificazione dipende dal risultato di un’altra gara non è mai bello».
L’Italia, due punti dopo le prime due gare: se l’aspettava?
«Contro la Spagna è stato un buon esordio, l’Italia ha giocato una buona partita. Contro la Croazia gli azzurri hanno subito un calo fisico nella ripresa ed è arrivato il pareggio degli avversari».
La difficoltà ad andare in gol è il problema maggiore degli azzurri?
«Direi di sì, nelle prime due partite non sono state tantissime le palle gol costruite dagli azzurri. È vero che secondo tradizione l’Italia è un po’ così, stenta nelle prime gare e poi viene fuori. Ma è chiaro che ogni manifestazione è diversa dalle altre».
Crede ancora nelle possibilità dell’Italia in questo Europeo?
«Ora c’è da pensare a battere l’Irlanda e sperare in buone notizie dall’altra sfida Spagna-Croazia. Se si riuscisse a passare il girone poi potrebbe succedere di tutto. La Germania è molto solida, la Spagna ovviamente è tra le favorite anche se non è mai facile ripetersi. In generale in queste manifestazioni c’è grande equilibrio e può sempre uscire la sorpresa. Già è successo in passato, basti pensare al successo della Grecia».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

Vesux

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