Arrivederci a presto: a martedì, magari, quando i giochi potrebbero essere (definitivamente) fatti ed Edinson Cavani, a quel punto, potrebbe cominciare ad immaginarsi ai piedi della Torre Eiffel, in una Parigi da condividere con Ibra e con Lavezzi, in una dimensione sino a qualche giorno fa inaspettata ed ora indiscutibilmente a portata di mano. Il week end più tormentato, per chi vende e per chi compra, è cominciato e s’è concluso con quel «rivediamoci» che prelude alla conclusione di un affare che, considerate le mosse, è in fase di definizione, che prevede aggiornamenti (inevitabili) ma che è nell’aria dopo il blitz di Leonardo a casa De Laurentiis.
LO SCOGLIO – In realtà è un «sasso» nell’oceano: si chiama, tecnicamente, contributo di solidarietà e formazione e prevede il riconoscimento del 5% della cifra incassata dal Napoli alle società che in passato hanno avuto Edinson Cavani al proprio servizio. In sintesi, o in soldoni, sono altri tre milioni e centocinquantamila euro, la cifra da girare per competenze – in parti eguali – al Danubio e al Palermo. Ecco perché dall’agosto del 2012, da quando cioè Cavani firmò il rinnovo con il Napoli sino al 2017, De Laurentiis ha pubblicamente sottolineato che i sessantatré milioni della clausola rescissoria andavano considerati «al netto». Quindi, chi acquista provvede ad assecondare le norme della Fifa, versando quel «tesoretto» in parti eguali al Danubio e al Palermo, che dal 2005 al 2010 hanno goduto delle prodezze del matador.
MARE MAGNUM – Né di venere, certo: perché il ds del Psg, Leonardo, ieri è stato avvistato ad Ischia, in vacanza con famiglia, ben lontano dalla trattativa alla quale non sono stati concessi impulsi ulteriori dopo la fase di perlustrazione di giovedì. Se non quell’aggiornamento che rimanda di settantadue ore il nuovo incontro. E allora di marte sì: perché il 9 luglio viene indicata come la data di ripartenza per cercare di sistemare quelli che vengono ritenuti cavilli, discorsi a margine di una vicenda dai contorni ben precisi.
MONEY – Il Napoli ha provveduto immediatamente a chiarire qualsiasi (apparente) dettaglio e Leonardo ha preso appunti per avvisare la proprietà del Psg: la cessione del matador può avvenire ma solo nel rispetto assoluto di quanto stabilito da quelle carte che cantano, eccome. E quindi: sessantatré milioni di euro, cash, evitandosi persino il disturbo di tentare d’inserire qualche calciatore come contropartita. Niente Sakho (23), che pure è stata una ipotesi della prima ora, avendo Benitez necessità di avere un difensore centrale in organico; né Matuidi (26) centrocampista di spessore. De Laurentiis vuole lasciarsi la possibilità di andare a cercare da sé – e di trattare poi in assoluta autonomia – i rinforzi per un Napoli competitivo.
E’ LUI IL MATAD’OR – Un uomo, una miniera: si chiama Edinson Cavani ed ormai rientra di diritto tra i calciatori più pagati. Il Psg per averlo non lesina sforzi ed ha pronto un contratto da dieci milioni di euro per i prossimi cinque anni, un riconoscimento assoluto da star per una operazione da (complessivi) centotrenta milioni. E pensate voi che in un contesto del genere possa rappresentare un pregiudizio l’assenza assoluta di sconto e quel 5% in più da dover sistemare in bilancio come uscita?
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
M.P.
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