Gianluigi Buffon, portiere della Juventus e capitano azzurro ai prossimi Mondiali di Brasile, rilascia, nel corso di una Conferenza post-allenamento, delle dichiarazioni agli organi di stampa presenti in quel di Coverciano. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“Io al quinto Mondiale? Sì, facendo gli scongiuri dovrebbe essere il mio quinto: è un buon traguardo, ma non per questo sono pienamente appagato. Come in tutte le competizioni di valore internazionale, ci prepariamo per cercare di stupire il più possibile, sia singolarmente che come squadra. Italia favorita per la finale? Non me la sento di dire oggi con certezza assoluta che noi potremo raggiungere questo traguardo. La nostra Nazionale è una squadra abbastanza affidabile, riesce quasi sempre a vincere le partite che deve vincere e a volte riesce a sorprendere nelle partite in cui non siamo partiti come favoriti, come contro Spagna e Brasile. Sicuramente arrivare dai quarti di finale in avanti sarà un buon Mondiale, dipenderà molto dai sorteggi e dalle squadre che si incontrerà nel proseguo del torneo… Un Mondiale vale la Champions? Sicuramente un Mondiale è il massimo riconoscimento ed il massimo successo che un calciatore può perseguire, per quello che riguarda la propria carriera. Siamo i paladini di una nazione. La Champions è legata più al club di appartenenza.
Gap tecnico con le altre colmate? Secondo me siamo una squadra matura, con delle certezze, che conosce i propri limiti e proprio per questo ho detto che siamo affidabili. Bisogna riconoscere con molta serenità e trasparenza i valori degli avversari: Brasile, Argentina, Spagna e Germania sono un gradino sopra gli altri, poi ci sono delle outsider possibili come noi, il Belgio, la Francia. Come vedo Balotelli, Rossi e Cassano? Bene, c’è la predisposizione da parte di tutti di dare il proprio massimo per la causa e non avere rimpianti. Se poi qualche singolo, qualche individualità, riesce ad emergere ne saremmo tutti felici.
Squadra duttile? La nostra conoscenza ed il nostro credo calcistico cambierà poco: vogliamo attuare un possesso palla finalizzato alla via del goal. Per arrivare a grandi risultati non si può prescindere dall’equilibrio.
Portiere primo regista? Da qualche anno abbiamo sviluppato questo tipo di prerogativa, giocare molto coi piedi a partire dal portiere e correre qualche rischio in più: è ciò che chiede il calcio moderno. Sabato in amichevole la vera Italia? Sicuramente arriveremo dopo dieci giorni di grande lavoro, quello a cui teniamo è cercare di arrivare nella migliore condizione al Mondiale. Vogliamo trovare comunque delle certezze in vista del Mondiale. Italia favorita nel girone? In questo momento l’Italia è la squadra che può pensare di spingersi un po’ più in là rispetto alle altre: l’Inghilterra è cambiata molto ed è all’inizio del giro, l’Uruguay comunque è affidabile… La Nazionale chiamata a dare una bella immagine del Paese? Sappiamo che dalle nostre fortune, dal nostro cammino ai Mondiali passerà molta gioia tra i tifosi italiani e tra la stampa italiana e probabilmente alcune problematiche interne verrebbero accantonate. Il mondiale però a luglio finisce, poi ricomincia la vita di tutti i giorni… Perin? Mattia è stato uno dei migliori portieri in Serie A quest’anno: la differenza fra diventare un ottimo portiere ed un campione la fanno i piccoli dettagli”.
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