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Buffon: «Non sorrido, ne ho passate troppe»

«Ho temuto la beffa perché quando comincia la lotteria puoi vincere o perdere»

Aveva previsto tutto, quasi fosse un veggente. «A Kiev il sospiratissimo quarto di finale dell’ Europeo azzurro, contro l’ Inghilterra di Hodgson, finirà ai rigori», aveva scaramanticamente ipotizzato Gigi Buffon appena due giorni fa. Così è andata. E la lotteria dei rigori torna a sorriderci, come nei Mondiali del 2006. Il capitano azzurro non sorride. Ha lo sguardo fisso. «Sono chi non un briciolo di lume, non capisce perché sono così… non ho voglia di gioire. Non solo perché l’Italia non può far festa per una semifinale ma anche per tutto quello ho passato in questo periodo».
Ha il piglio del leader. Racconta. «Sono stato bravo a capire dove avrebbe calciato Cole ma se posso dire sono stato bravo anche a dare il consiglio giusto a Diamanti – dice ancora – Gli ho detto di calciare a sinistra, di aprire il tiro perché altrimenti Hart avrebbe capito tutto. Mi è stato a sentire. E alla fine mi è venuto a ringraziare».
Non gli va di passare per l’eroe di Kiev. Non si sente, Buffon, il protagonista di un’impresa: «Quando si va ai rigori devi essere fortunato per vincere e sfortunato per perdere. Ma noi siamo stati più bravi, siamo stati migliori degli inglesi per tutta la partita che abbiamo dominato. Avremmo meritato senza dubbio di vincerla prima questa partita».
Racconta la sequenza emozionante dei rigori. «Quando ha sbagliato Montolivo non ho pensato a nulla, ho pensato che dovevo parare il rigore, la stessa idea che avevao fin dal primo penalty – continua serio – Ma i miei compagni se lo meritavano di passare il turno e lo meritavo anche io. È stato bello così». Le domande vanno sul personale: «Che significa? Qualsiasi persona con un briciolo di lume capisce perché dico così… perché dico che me lo meritavo. E se c’è chi non lo capisce sono problemi suoi». Buffon fa riferimento, ovviamente, allo scandalo delle scommesse e alle tante voci sul suo ipotetico coinvolgimento.
«Sono poco sorridente? Io voglio solo vincere, sinceramente non potete chiedere né a me né ai miei compagni di fare i salti di gioia per una semifinale – spiega ancora – sorrideremo solo se vinciamo l’Europeo». Poi la dedica: «Alle tante persone che trepidavano per noi: il mio pensiero va ai terremotati dell’Emilia ma anche a quelli dell’Aquila».
Racconta le fatiche della gara con l’Inghilterra: «Abbiamo fatto una bella partita, molto gagliarda, da squadra importante. Noi con l’Inghilterra abbiamo meritato di passare il turno. E su questo non ci sono dubbi». Conclude raccontando le sue emozioni: «Ho tanti motivi per essere felice e qualcuno per essere abbastanza irritato. Io sarei stato felice di centrare le semifinali. Ci rendiamo conto che anche l’Olanda sulla carta ci era superiore. L’asticella che mi ero posto l’abbiamo raggiunta, ora dobbiamo spingerci più in là: la Spagna è due spanne superiori, la Germania una in più».
Cesare Prandelli è felice: «Abbiamo giocato una grande partita e meritavamo di vincere. Siamo stati non bravi, di più, poi ai rigori serve anche un pizzico di fortuna». Il ct non nasconde la gioia: «L’idea di gioco è stata straordinaria e siamo soddisfatti di questo. Siamo stati bravi a non far ripartire l’Inghilterra». Prossimo avversario la Germania: «È favorita, ma adesso godiamoci questi dieci minuti e poi penseremo ai tedeschi». L’epilogo ai rigori: «Siamo stati fortunati, ma ripeto: avevamo meritato». Le qualità dell’Italia: «Cuore – continua il Ct -, carattere e soprattutto le idee. Abbiamo dimostrare di avere delle idee di gioco. Loro sono una squadra difficile da affrontare, hanno cercato per tutto il secondo tempo di ripartire in contropiede. Noi siamo stati bravi a tenerlì senza farci cogliere impreparati».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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