Gianluigi Buffon, portiere della Juventus, espulso nel finale per proteste contro il Real Madrid, è intervenuto ai microfoni di Premium Sport: “Era solamente un’azione dubbia. E un’azione dubbia al 93′, dopo un rigore non dato a noi al 95′, non puoi avere il cinismo di distruggere il sogno di una squadra che ci ha messo tutto quello che doveva. Un essere umano non può decretare l’uscita di scena di una squadra, vuol dire che al posto del cuore hai un bidone dell’immondizia. E’ un qualcosa di eclatante. A prescindere da quello, se non hai la possibilità per arbitrare partite del genere te ne stai in tribuna con tua moglie e i tuoi figli e ti guardi lo spettacolo. Non puoi distruggere tutto perché non hai il coraggio di stare a questi livelli. Detto questo, il Real Madrid è stato più bravo di noi, rivincerà la Champions, per me è sempre un onore affrontare questi giocatori, a cui faccio tanti complimenti. Stasera meritavamo almeno di andare ai supplementari”.
Che cosa gli hai detto? “In quel momento lì avrei potuto dirgli di tutto, ma lui deve avere la sensibilità per capire. Se non ce l’hai te ne stai in tribuna e dici di non farcela ad arbitrare certe partite. Non è una questione di sapere arbitrare. Deve aver visto almeno l’andata, poi al ritorno su una cosa simile sei un po’ più sereno”.
Siete andati a Madrid a fare la partita, questa è la cosa positiva. “Era inevitabile che il leitmotiv della partita fosse questo. Siamo partiti dicendo di avere lo 0,000001 % di possibilità di farcela, ma nella vita non si sa mai. So di poter contare su un gruppo di ragazzi che può fare questa impresa. Non avevamo la presunzione di ribaltare il risultato, ma c’era questo sogno. Sono fiero di far parte di questa squadra di uomini simili. C’è rammarico ed arrabbiatura”.
Il rammarico è nella partita d’andata? “Sì, nessuno poteva pensare ad una rimonta facile. Ma sappiamo come si affrontano le partite con un vantaggio consistente, si rischia di essere superficiali e noi abbiamo giocato su questo, mettendo in campo tutto ciò che avevamo. Poi è una questione di sensibilità dell’arbitro, ripeto. Non sai veramente un cazzo. Mi è dispiaciuto lasciare la squadra in dieci. Da domenica dovremo tornare furiosi nel campionato, non riesco a trovare altri aggettivi”.
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