Gianluigi Buffon, capitano della nazionale italiana, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell’amichevole di domani tra Italia ed Argentina.
Sul futuro fuori dal campo: “Sono molto concentrato su quello che devo fare, è molto importante e richiede tanta concentrazione ed energia. Per quello che sarà il futuro, spero di potere dialogare in maniera più serena con la stampa. In 23 anni non ho mai dato una formazione a un giornalista. Vi rispondo per sapere come sto, ma la mia lealtà penso sia impareggiabile e di difficile riscontro. Magari non mi sono aperto a determinati discorsi. Se uno dovesse ricoprire un altro incarico, questo tipo di rapporto va ampliato per il bene del calcio”.
Su Messi e CR7: “Sono due giocatori completamente diversi, Messi è più completo perché parte da lontano, ha delle qualità tecniche e una visione di gioco più da trequartista che non finalizzatore. Cristiano Ronaldo, vuoi perché ha qualche anno in più, è diventato un killer dell’area di rigore. Rispetto a prima credo gestisca meglio le sue forze, non va più sulla fascia a fare veroniche, ma con una palla in mezzo all’area ti fa gol”.
Su Higuain: “Ho la certezza di potere avere il contributo di una fase difensiva e di giocatori molto in gamba. Per arginare Higuain – ma non solo, perché sapendo chi ha lasciato a casa vuol dire che ha un attacco pauroso – serve una ottima prestazione di squadra”.
Su Sampaoli e le parole contro Dybala. “Sono molto contento se ha detto che rischia di essere fuori, spero che arrivino all’orecchio di Paulo perché so come reagiscono i campioni in momenti di difficoltà, maggior stimolo non ci può essere per un giocatore del suo calibro”.
Sull’ultima partita. “Non so se sarà con la nazionale o con la Juventus. Sarà una serata serena, sobria. Sono entrato nel calcio in Vespa, ne uscirò senza macchina perché ho solo quella aziendale”.
Sulle parole di Capello. “Mi fanno piacere, ma che siamo uno strano paese lo so già da prima. Far sorgere una polemica simile dopo che sono 25 anni che indosso la maglia della nazionale, con alterne fortune, e ho contribuito anche ad arricchire il palmares con 7 medaglie… per me è un qualcosa di sensazionale. Però sono convinto, essendo una persona indulgente, che fra qualche settimana qualcuno che ha scritto fuori tema scriverà qualcosa di correggersi”.
Sul rimanere fino al 2020. “Penso che ognuno si sia fatto una propria idea e sappia qual è la verità, sapendo che ruolo è stato dove ho giocato. Aggregante, positivo, penso di essere stato molto altruista, spesso ho rinunciato a dei piccoli record personali. Una volta chiarito che non è solo una passerella, perché non mi sarebbe interessata, ma per essere utile… sono venuto con grande entusiasmo. Ho 40 anni ma son pur sempre il portiere della Juve”.
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