Ad un passo da Dino Zoff, anzi a due passi. Ancora due presenze e Gigi Buffon raggiungerà a 112 il portiere campione del Mondo nell’82 in Spagna. Calcolando che l’Italia giocherà tra l’11 e il 15 novembre due amichevoli – la prima in Polonia e la seconda a Roma contro l’Uruguay – il numero uno della Juve potrebbe chiudere con un bel traguardo il 2011: “Due o tre anni fa mi sarei aspettato prima o poi di raggiungerlo – dichiara Buffon – ma quattordici anni fa, quando ho esordito in Nazionale nel 1997, era solo un sogno: sapevo che sarebbe passata tanta acqua sotto i ponti perché si realizzasse”.
Al di là del primato personale, c’è la realtà di oggi. Una Nazionale che si è qualificata alla fase finale degli Europei con due turni di anticipo, un’Italia da record per i punti conquistati e solo due gol subito, che però ha perso due uomini importanti come Cassano e Giuseppe Rossi.
“Ci mancano – sottolinea il portiere – perché dal punto di vista tecnico, della personalità e dall’esperienza, ci avevano dato una grandissima mano. Ma ce la daranno anche quando torneranno: il mio auspicio è che verranno con noi all’Europeo. Cassano è un esuberante per natura, non passa inosservato, vuol lasciare il segno. Ci manca tanto, perché ci dava quel tocco di allegria, quel pizzico di pazzia a giuste dosi che era particolarmente piacevole. L’ho sentito – rivela Buffon – e siamo riusciti anche a scherzare un po’ sulla sua operazione visto che tutto si è risolto per il meglio. Mia moglie gli ha mandato dei fiori e io ho, quando ho sentito Antonio, gli ho chiesto se li avesse ricevuti. Lui mi ha detto che non erano arrivati, ma mi ha chiesto comunque di ringraziare molto mia moglie. E mi ha detto che i fiori si mandano ai morti…”.
Si è riaperta intanto la partita tra club e Nazionale per la convocazione dei giocatori, e Gigi Buffon, capitano azzurro e simbolo della Juventus, dice la sua.
“Quando lo convocavano in Nazionale, Conte volava. Il suo ruolo ora è diverso: ha iniziato un lavoro ambizioso, sarà dispiaciuto di doverlo interrompere per 10 giorni. Ma a tutti fa poi piacere avere un giocatore che va all’Europeo e segna cinque gol. E allora i club qualcosa devono pur cedere”.
E per quanto riguarda la Juventus, la partita di domenica a Napoli è stata rinviata per maltempo con uno strascico di polemiche tenute sottotraccia.
“Sono sincero – dice dal ritiro della Nazionale Buffon – ero a Napoli e a mezzogiorno e mezzo era impensabile giocare. Poi siamo partiti alle cinque e sembrava impossibile non giocare. Ma decisioni del genere si prendono molto prima, i tifosi si muovono in anticipo. Di fronte ad un evento così imponente, a temporali che ci mettono in ginocchio, a sette morti, il calcio deve avere l’umiltà di mettersi da parte. Poi – la conclusione di Buffon – si possono creare ad arte delle polemiche sulle comunicazioni di questa decisione o su altre procedure…”.
La Redazione
P.S.
Fonte: figc.it
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