E’ bufera dopo un articolo a firma di Maurizio de Giovanni sulle pagine del nostro giornale. Lo scrittore – il cui ultimo libro «Il resto della settimana» è dedicato al mondo del calcio – qualche giorno fa si è fatto portavoce del sentimento di sdegno di molti tifosi napoletani per la telecronaca della partita di Coppa Italia Lazio-Napoli. Una telecronaca che a Napoli in tantissimi hanno trovato faziosa.
In seguito all’articolo di de Giovanni, è stato diffuso un comunicato dal Cdr Rai. «Profonda indignazione per l’ennesimo attacco a Rai Sport – si legge -. Accettiamo le critiche ma non le offese presenti nell’articolo a firma di Maurizio De Giovanni, scrittore di gialli e tifoso del Napoli spesso ospite nelle nostre trasmissioni. De Giovanni invita a non pagare il canone e definisce la Rai ‘Lotito Tv’ denigrando il lavoro dei colleghi. Evidentemente la Rai va bene per farsi pubblicità e meno bene in altre circostanze».
Dal canto suo, lo scrittore partenopeo ha detto la sua, sempre sulle pagine del Mattino: «Qualcuno ha capito o voluto capire che nell’articolo successivo alla partita con la Lazio avremmo, su queste colonne, invitato a non pagare il canone Rai a seguito della carente telecronaca offerta per l’incontro. Non è assolutamente così: il canone è un’imposta dello Stato e come tale, ci mancherebbe altro, va pagata eccome; è una garanzia di libera e obiettiva informazione, quindi è opportuno onorare l’impegno. Il che non vuol dire che il servizio offerto in quell’occasione non ci sia sembrato scadente e soprattutto incongruente con quello che vedevamo accadere sullo schermo (‘Higuain sbaglia il tiro e serve Gabbiadini’, a titolo di esempio). Forse è colpa nostra: abbiamo sintonizzato la radiocronaca di un altro match, mentre vedevamo la diretta di Lazio-Napoli. Chiediamo scusa».
Oggi su alcuni siti web si rincorrono voci secondo le quali de Giovanni sarebbe stato escluso dalle trasmissioni Rai. A questo punto è scattata una gara di solidarietà sulla pagina Fb dello scrittore: “Ha criticato, ma sempre con ironia e signorilità – scrive qualcuno -. Dalla Rai dovrebbero espellere decine di persone ignoranti, volgari, presentatori e presentatrici che sono portavoci della ‘non cultura’. Invece espellono lui”. “Ma che vergogna! – si sfoga qualcun altro -. Possibile che non si possa dire quello che si pensa e subito si viene zittiti e cacciati in questo modo? Fosse poi una novità che ci sono squadre e squadre: se si ascoltassero bene le radiocronache”.
Fonte: Il Mattino
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