Due notti fa i cattivi pensieri. Nel pomeriggio di ieri il ribaltone tecnico che nella Nocerina riapre la porta a vecchi (nuovi) scenari. Campilongo ha rassegnato le dimissioni: torna Auteri, va via anche il direttore sportivo Pastore (dimissionario pure lui). Nel giro di mezz’ora il colpo di scena che ha rivoltato, ancora una volta, il senso di una stagione: una stagione di controsensi.
Nel pomeriggio di ieri, dopo il travagliato viaggio di ritorno della squadra da Brescia, l’incontro tra Campilongo e Pastore. L’ormai ex tecnico, dopo aver trascorso il primo pomeriggio a casa, ha successivamente raggiunto la sede della Nocerina. Qui ha avuto un colloquio con il patron Citarella, gli ha esposto i problemi prima di rassegnare le proprie dimissioni. In pratica ha invitato Citarella a richiamare Auteri, come da auspicio di una piazza che non ha mai legato con lui. Campilongo, di fatto, da subito aveva carpito gli umori della tifoseria, pronta a «perdonare» l’ex timoniere deposto e riversare tutte le critiche sull’operato di Pastore. In pratica aveva fiutato in giro l’ingombrante presenza del suo predecessore, non se l’è sentita di continuare con una società che, al contempo, aveva fatto poco per proteggere il suo operato. Operato entrato nell’occhio del ciclone in seguito alle due sconfitte su due: zero gol all’attivo, presenza impalpabile sul fronte offensivo.
Altri motivi della discordia? Beh, principalmente il mercato. Campilongo aveva chiesto tre giocatori. La scorsa settimana, intuendo le difficoltà, aveva calato le pretese: solo un difensore e un esterno d’attacco. Aveva fatto nomi e cognomi: i vari Camisa, Schiattarella, Koman, Pagano, Mancino e Barusso. Prima di riscontrare, da parte del ds, enormi difficoltà nell’operare: nessuno dei contattati ha voluto prendere in considerazione la complicata soluzione nocerina. Insomma, difficoltà su difficoltà, da quelle ambientali a quelle più strettamente tecniche. Campilongo, dal momento del suo arrivo, ha trovato uno spogliatoio devastato sotto il profilo mentale. I suoi quindici giorni di lavoro sono stati tutt’altro che agevoli: in pratica non è stato messo in condizione di poter sviluppare il suo progetto tattico.
Progetto che ora riabbraccerà il 3-4-3 di Auteri, che in giornata si reimpossesserà del «San Francesco» e dei suoi vecchi/nuovi adepti. Ripartirà dai suoi consolidati principi: cultura del lavoro, gioco d’attacco (che tanto mancava da queste parti) e disponibilità al confronto tattico. Un ritorno al vecchio dunque, ma tante cose cambieranno. Si annunciano clamorose partenze: quella di Plasmati su tutti. L’attaccante materano, almeno sotto il profilo tattico, non aveva mai legato con il tecnico di Floridia: in pratica lo aveva schierato da titolare solo in un’occasione, e nel mese di dicembre. Con Campilongo aveva poi conosciuto la sua «prima» giovinezza da prima scelta. Ora si ritrova di nuovo con l’incertezza del posto: probabilmente chiederà di essere ceduto. Ma a chi? Evidentemente alla proprietà, poiché in luogo di Pastore, almeno formalmente, non dovrebbe subentrare nessuno. Si vocifera di una collaborazione con Peppe Cannella, che insieme a Citarella sta chiudendo l’ingaggio del peruviano Merino, ma a quanto pare sarà lo stesso Auteri a decidere del mercato dei rossoneri. Ribaltone compiuto? Forse ancora no. Un’altra figura ballerina è rappresentata dal segretario Iodice, che sente il fiato sul collo dell’ex dg Iovino: che presto dovrebbe tornare dietro la scrivania rossonera. Una presenza a quel punto ingombrante per lo stesso Iodice.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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