Marco Bucciantini de L’Unità è intervenuto ai microfoni di Si Gonfia la Rete in onda sulle frequenze di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “Su Fiorentina-Napoli? I viola hanno una possibilità con il Napoli, se gioca come sa. L’anno scorso ci furono due grandi partite, con ritmi e qualità sconosciuti al nostro calcio. La Fiorentina non indietreggia, se giochi basso con il Napoli quando il Napoli sta bene, allora ti fa male. La Fiorentina invece non ha quest’atteggiamento che invece ha avuto il Torino nell’ultima gara. I viola non fanno più quel pressing alto di inizio avventura di Sousa, fa un altro tipo di pressing. Il Napoli continua a segnare nello stesso modo da due anni, anche studiandolo comunque non si riesce ad arginare. Questo deriva dal fatto che il Napoli gioca ad una velocità difficilmente arginabile con qualsiasi calcolo. I due giocatori più importanti per la Fiorentina in questo momento sono Badelj e Kalinic. Kalinic è bravissimo a giocare davanti all’uomo, è una sua qualità che è difficile da limitare. E’ più marcabile dentro l’area ad esempio, Diawara sarà fondamentale nel lavoro di pulizia che va ad oscurare il gioco a Kalinic. I viola giocano sotto Kalinic. Occhio a Bernardeschi, che è esploso e che spesso va fuori agli schemi. E’ diventato un’origine di gioco a sè, è l’arma in più della Fiorentina in questo momento. I viola sono fisicamente deboli, fanno fatica quando si è sovraritmo. Dallo scorso gennaio c’è una delusione che ha caratterizzato tutto l’ambiente, non c’è unità anche a livello societario. A volte Sousa sbaglia nella comunicazione. Spesso si rifugia nella sincerità credendo di essere apprezzato, ma a volte bisogna fare discorsi per rafforzare la propria squadra. La Fiorentina è però con Sousa. Giocatori importanti spesso vanno in panchina e non ci sono polemiche. La Fiorentina è ancora squadra seppur meno dello scorso anno. Il Napoli non perde la sua qualità nell’elevata velocità di azione. Bisogna smettere di pensare che la vittoria sia tutto, la vittoria più importante è il deposito che lasci nella memoria delle persone. Il Napoli di Sarri si ricorderà nel tempo, se vince aggiunge un momento di legittimazione e riconoscenza al ricordo, ma si farà ricordare allo stesso modo. E’ un pò il discorso che si può applicare alla grande Olanda, non vincente ma indelebile nella nostra memoria. Non è il trofeo l’unica vittoria nello sport, altrimenti ingiusto e disonesto. Bisognerebbe educare tutti in questo senso.”
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