Beppe Bruscolotti esordisce ridendo.
«Pocho Lavezzi pressato? Tappato in casa perchè assalito dai tifosi? Non ci posso credere».
Il grande campione, il mitico terzino del primo scudetto azzurro datato 1987 resta stupefatto nel sentire le dichiarazioni che sono state appena rilasciate dal procuratore di Ezequiel Lavezzi, Alejandro Mazzoni e mette subito le mani avanti
«per carità, se uno preferisce la privacy, ci mancherebbe… Ma io penso proprio che nella città di Napoli Lavezzi viva bene».
Intanto il procuratore dell’attaccante argentino dice che il Pocho, come calciatore ha tutto ma, come uomo, in città soffre e vive male ….
«Non credo che – in un altro posto – Lavezzi avrebbe potuto avere questo stesso trattamento che ha avuto a Napoli. Che ha avuto dalla gente e dai tifosi napoletani».
Quindi i sacrifici?
Bruscolotti ride.
«Sentir dire che addirittura non può uscire di casa? Ci credo poco. Lasciamo perdere».
E l’allarme allora?
«Dico solo: Lavezzi ringrazia il cielo che la gente della città ti osanna e ti fa sentire anche un fenomeno».
Che cosa vuol dire, Bruscolotti?
«Che a Napoli il fenomeno è stato uno solo, Maradona. Ed io penso che è normale che ci possa essere un eccesso da parte dei tifosi, ma sono manifestazioni d’affetto».
Anche sopportabili?
«Penso proprio di sì. La gente di Napoli io la conosco, la conosco per bene. È gente affettuosa e quando ti viene vicino è soltanto per un eccesso di affettuosità».
E veniamo alla rapina del Rolex a via Petrarca a Yanina Screpante. Si tratta del terzo episodio dopo le aggressioni a casa Cavani ed alla compagna di Hamsik. Che cosa ne pensa, i calciatori oramai non sono più intoccabili?
«Che c’entra? Non è la prima volta che vengono presi di mira calciatori o compagne di calciatori. Sono episodi ripetutisi negli anni, non sono novità».
Sì, ma è il terzo caso in poco tempo.
«Cose che purtroppo accadono».
Lei come lo spiega?
«Mah, sono comunque periodi nei quali c’è più fame del solito, c’è la crisi. Fenomeni che possono accadere. E poi…».
Poi, Bruscolotti?
«Forse c’è pure leggerezza da parte di chi esce con vistosi orologi o gioielli. Ma le aggressioni succedono ovunque basti pensare a quanto è capitato alla moglie di Tabarez».
E lo sfogo della fidanzata di Lavezzi?
«Secondo me sono parole che ha scritto sotto choc, probabilmente sono frutto di paura. Penso sia stato uno sfogo e non voglio pensare sia convinta di quello che ha scritto. Ma in una città serve rispetto, non ci si deve stare per forza. È stato uno sfogo di paura. E poi lei ha chiesto scusa, c’è da capire».
Ma, secondo lei, questi episodi possono avere poi dei riflessi sulle prestazioni di un calciatore?
«No, non credo».
Allora i tifosi possono stare tranquilli?
«Ripeto, purtroppo sono cose che possono accadere. Abbiamo visto che cosa è successo a Cavani, lui ha saputo scivolare sopra quel brutto episodio ed ha continuato a fare il campione: come sa».
La redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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