Si scrive Giuseppe Bruscolotti, ma si legge Napoli. Dopo i primi calci nella Pollese e i due anni a Sorrento tra Serie B e Serie C, il nativo di Sassano arriva in azzurro nel 1972 e si lega a questo colore fino al 1988, anno in cui appese le scarpe al chiodo. Ai tempi era un marcatore arcigno, talmente difficile da superare che gli fu affibbiato il soprannome “Palefierro”. Il primo trofeo conquistato all’ombra del Vesuvio è la Coppa Italia nel 1976, ma la vera gioia è un’altra: nel 1987, praticamente a fine carriera, arriva sia la seconda Coppa Italia che, soprattutto, lo scudetto, il primo dei partenopei. Un campionato vinto grazie, principalmente, a Diego Maradona, il quale incantava in campo indossando la fascia da capitano ereditata proprio dall’ex difensore che gliela consegnò in cambio della promessa, poi mantenuta, del “tricolore”. Sarà questa la stagione del ritorno sul tetto d’Italia per i campani? Lo abbiamo chiesto proprio a lui che fu uno dei leader di quella formazione allenata da Ottavio Bianchi che fece sognare un’intera città; ecco le sue dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di ITASportPress.it: “ Il Napoli è pronto per competere, poi se si vince o meno è un altro discorso. C’è da battere la Juventus. Tutti pensano che il Napoli sia già campione d’Italia, ma non è giusto. I discorsi si fanno durante il campionato, prima sono solo chiacchiere. Bisogna vedere se la fase difensiva migliora, perché sotto l’aspetto della concentrazione c’è qualche carenza. Tuttavia, l’ottimismo c’è anche perché questo è il terzo anno con Sarri in panchina e questo è un indice di continuità che lascia ben sperare”.
Fonte: itasportpress
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