E’ stata una partita vibrante, uno Juventus-Napoli degno dei miei tempi. Una vittoria che ha regalato una incredibile soddisfazione ai tifosi azzurri perché vincere la Supercoppa e farlo contro i rivali di sempre, per di più ai rigori, è qualcosa che difficilmente si può spiegare. Piuttosto, io sono combattuto tra gioia e rabbia. La gioia è tanta perché la squadra di Benitez ha dato ancora una volta dimostrazione della propria forza. Chi dice che l’organico del Napoli non è all’altezza di quello delle grandi, è smentito da una partita come quella di Doha. Il problema, piuttosto, è non riuscire a giocare tutte le gare con la stessa tensione agonistica. Non avevo dubbi che il Napoli contro la Juve si esprimesse a questi livelli, però mi spiace constatare che manca ancora una certa continuità di rendimento. Secondo me, molto ha inciso sulla vittoria in Supercoppa l’atteggiamento di De Laurentiis. Il suo intervento è stato decisivo per motivare la squadra, per smuoverla dal torpore. Si è vista in campo la reazione di orgoglio dei ragazzi. Higuain e Gargano hanno trascinato il Napoli alla rimonta nel momento più difficile, quando dopo la seconda rete di Tevez sembrava davvero finita. Invece, stavolta il Napoli ha tirato fuori gli attributi e Higuain si è caricato la squadra sulle spalle. Sono contento anche per Albiol e Koulibaly, che hanno tirato due splendidi calci di rigore riscattando l’errore iniziale. Avere la freddezza di battere così bene dagli undici metri è cosa rara per i difensori. Ora spero che dal mercato arrivino quelle pedine che servono per mirare ancora più in alto e per convincere Benitez a restare anche in futuro: Gabbiadini mi piace molto e poi che sfizio averlo sottratto alla Juve. Come la Supercoppa, del resto.
Fonte: Giuseppe Bruscolotti per La Gazzetta dello Sport
