Mai banale. E’ nello stile di Piero Braglia che guarda in altre direzioni al termine della prima vittoria interna del 2013: «Mancano dodici punti all’obiettivo salvezza. Non mi dimentico mai qual è il nostro reale traguardo. Bisogna migliorare, altrimenti faremo molta fatica nel compiere l’ultimo passo verso una tranquilla permanenza in categoria». E’ contento a metà l’allenatore maremmano. Sarà vero o e solo l’ennesimo ruolo da interpretare? «In alcuni frangenti della partita siamo stati troppo superficiali. Così non va bene. Il primo gol ha prodotto un rilassamento che una squadra in lotta per la sopravvivenza non può assolutamente permettersi».
E’ critico, forse troppo, il tecnico che aggiunge: «Il Grosseto ci ha messo in difficoltà. E’ riuscito a pareggiare grazie ad una bella punizione e a creare scompiglio nel finale quando ogni schema è letteralmente saltato. Si, abbiamo sofferto ma forse vincere così è ancora più bello. L’importante è esserci riusciti perché il cammino è ancora lungo e pieno di insidie. Siamo in una buona posizione di classifica ma non possiamo pensare ad altro».
Vietato pensare ai play-off e parlare troppo in panchina: «Ormai se si dice una parola in più si viene allontanati dall’arbitro. Meglio non aggiungere altro, anche se la trovo una cosa abbastanza ingiusta non solo nei miei confronti ma di tutti gli allenatori», dice un Braglia contrariato infine anche per le condizioni non proprio all’altezza del campo: «Non voglio esagerare ma in tale modo è davvero complicato giocare. Al di là della pioggia incessante, sembra di camminare su una moquette. Bisogna intervenire in fretta prima la situazioni precipiti».
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