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Bruno Giordano: “E’ solo una questione d’entusiasmo. Batti lo Sparta Praga e ti rialzi, semplice”

Giordano, lei ha vissuto uno dei momenti più belli della storia del Napoli, vincendo uno scudetto e una Coppa Italia nello stesso anno, conosce come pochi l’ambiente, che idea si è fatto della situazione attuale?
«Non è una situazione piacevole ma neanche così negativa come vogliono farla sembrare. Siamo appena alla seconda giornata di campionato e c’è tutto il tempo per rimettersi in carreggiata. Ma ho l’impressione che non ci sia più l’entusiasmo di una volta intorno alla squadra e nella squadra stessa. Qualcosa s’è incrinato. E questo fa sì che si crei un clima di sfiducia generale. A mio avviso, i motivi sono più di uno».
Proviamo ad elencarne qualcuno…
«Tutto nasce dall’eliminazione dalla Champions League e da quella partita a Bilbao. Dopo il vantaggio di Hamsik, tutti speravano in un passaggio del turno e nessuno si aspettava una sconfitta simile. Ed è subentrato lo scoramento, sia nei calciatori che nei tifosi. In questi casi per risollevarsi ci vuole del tempo. Poi mettiamoci le aspettative per la campagna acquisti. C’era chi si sarebbe aspettato un calciatore del calibro di Mascherano ed invece sono arrivati dei buoni elementi ma non tali da far fare il salto di qualità al gruppo. E sono subentrati i mugugni. Ma a mio avviso esagerati. La squadra è forte anche così».
Eppure c’era stata la vittoria in casa del Genoa. Sembrava che potesse imprimere la svolta, almeno a livello psicologico…
«Ed invece proprio quel successo all’ultimo minuto ha lasciato credere che fosse tutto superato ed appena il Chievo è passato in vantaggio sono riaffiorate scorie di nervosismo, paura di non farcela, disistima. Secondo me, per dimenticare Bilbao occorre ricompattare l’ambiente, far sentire la fiducia alla squadra, evitare la depressione. Nei momenti delicati si vede il vero tifoso e nei momenti difficili si scopre il vero carattere dei calciatori. Io sono convinto che il Napoli abbia valori tecnici e morali altissimi. L’ha dimostrato anche lo scorso campionato.
In rosa ci sono campioni del calibro di Higuain, Callejon, Mertens, Albiol, Hamsik, Inler. E’ vero, ha lasciato Reina che trasmetteva una certa sicurezza al gruppo ma in panchina siede un allenatore molto bravo, di eperienza internazionale».
Eppure anche Benitez è finito nell’occhio del ciclone
«Non mi trova d’accordo. Reputo Benitez uno dei tecnici più preparati a livello europeo. Sa lui come venirne fuori e su quali giocatori fare più affidamento. Piuttosto presterei più attenzione alla fase difensiva. Ho visto fare degli errori tattici inammissibili. E’ il reparto che va messo a punto, singolarmente i difensori sono validi. E nel caso specifico, proprio in un momento simile, passerei ad un centrocampo a tre. Gli elementi per modificare ci sono. E poi…»
E poi?
«Auspicherei una maggiore sintonia tra presidente e tecnico. Dall’esterno non si nota tutta questa compattezza. E di riflesso la gente si lascia andare. Ma io conosco il tifoso napoletano, capisce di calcio, ama la propria squadra e saprà come aiutarla»
Anche a lei è capitato di sbagliare un rigore come successo ad Higuain? Ripercussioni sul morale?
«Successe a Maradona quando giocammo in Coppa a Tolosa ma la domenica dopo battemmo per tre a uno il Torino. Higuain resta la punta di diamante del Napoli, un campione capace di superare tutto, sembra un po’ nervoso, è vero. Ma si può anche capire: una delusione al Mondiale, un’altra ai preliminari di Champions. Alla prossima vittoria, tornerà il sorriso anche a lui».
La sua medicina per superare questo momento, visto che è anche allenatore?
«Lavorare seriamente e dare tutto se stessi in campo. Magari chi non è al top, si può anche fermare per un turno. Intanto giovedì sera capita già l’occasione per ripartire. Battere lo Sparta per ritrovare l’entusiasmo perduto. Il Napoli è la formazione più forte del girone se riesce a ritrovarsi subito. La sconfitta con il Chievo non fa testo»
Secondo lei, la squadra può coltivare ancora ambizioni di scudetto alla luce di questa partenza?
«Per me resta la terza forza del campionato per valori tecnici e per organico. E può insidiare da vicino Juve e Roma se riacquista convizione dei propri mezzi e serenità mentale. Io lo scorso campionato ho visto fare delle giocate offensive che nessun’altra formazione è stata capace di fare. E gli attaccanti sono gli stessi. Va solo messa a punto la fase difensiva e creato l’equilibrio necessario».
Fonte: Corriere dello Sport
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