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Bruno Giordano: “Napoli, devi andare a cento all’ora”

L'ex bomber di Napoli e Lazio: "Contro la squadra di Petkovic ci vorranno ritmi alti per poterli battere"

Il patto è questo: tutte le domande che si vuole tranne una. Perché Napoli-Lazio è la “sua” partita e, quindi, il conflitto di passioni è troppo forte. Giusto così. E allora, vietato chiedere a Bruno Giordano in che modo domani sera farà i conti con i propri sentimenti. Lui che, romano di Trastevere, alla Lazio c’è stato per dieci anni e al Napoli tre. Però vincendo uno scudetto e una coppa Italia accanto a Maradona.

E allora, caro signor Giordano, da dove si comincia: dalle partitacce giocate l’altro giorno da tutte e due le squadre?
«Già, strana domenica per il Napoli e la Lazio. In verità, sul piano della prestazione la Lazio s’è lasciata preferire. Però a perso. Il Napoli, invece, contrariamente a quello che sa fare meglio, è stato lento e molle. Però, almeno, ci ha ricavato un punto». 

Lento e molle. Vuol dire che ha sbagliato tutto?
«Il Napoli ha commesso un solo errore. Però grave. Andato in superiorità numerica, ha abbassato il ritmo del suo gioco e per il Catania, in dieci, è stato un gran regalo. Comunque, questo pareggio non lo trasformerei in un dramma. Il Napoli ha cominciato bene il campionato. Forse è stato solo un caso. Una giornata storta, insomma». 

Domani sera che cosa dovrà cambiare nella squadra di Mazzarri?
«L’ho detto: il ritmo. Perché il Napoli è il Napoli, ovvero una squadra irresistibile, incontenibile soprattutto o soltanto quando ha ritmi alti, quando riparte a cento all’ora. Sia che giochi sui due lati, che per vie centrali».

Anche perché se lascia palleggiare la Lazio?
«Giusto. Ritmi bassi favorirebbero la Lazio che è più squadra di manovra. Lazio che, invece, soffre parecchio contro avversari che fanno viaggiare il pallone a gran velocità».

Klose oppure Hernanes? Il Napoli chi dovrà tenere maggiormente a bada?
«Tutti e due. E ci metterei pure Ledesma. Sono loro i tre che oggi caratterizzano la squadra. Che le danno pericolosità».

Da centravanti a centravanti: Klose o Cavani? Chi dei due le offre più emozioni?
«Sa che cosa dico? Dico che li vedrei bene assieme. Formerebbero una coppia eccezionale. Klose ha esperienza e capacità di essere pure centravanti di manovra; Cavani, invece, con l’esplosività, la forza, la insaziabile voglia di far gol che si ritrova, merita d’essere considerato tra i più forti attaccanti al mondo. Quel che ha fatto negli ultimi due anni ha dello straordinario».

Il campionato cerca l’anti-Juve. Tra Napoli e Lazio chi vede messo meglio?
«Forse il Napoli. Sì, il Napoli. Perché? Perché rispetto alle altre squadre ha cambiato poco. Ha un gioco già rodato, già sperimentato e i nuovi arrivi non stanno facendo rimpiangere chi invece se n’è andato».

Quando si dice Napoli-Lazio qual è il primo ricordo che le torna in mente?
«Tanti. Tantissimi. Il primo? Beh, forse un Lazio-Napoli dell’83. Rientravo da un brutto infortunio e feci immediatamente gol. Alla fine vincemmo per 3 a 2 e per la Lazio che rischiava la retrocessione fu un successo assai importante».

E domani sera?
«No, questa no. I patti sono patti». 

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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