Anche l’ex bomber di Napoli e Lazio da i consigli al talento di Frattamggiore per continuare ad infiammare la piazza azzurra
Se si dice Insigne, qual è il primo pensiero di Giordano?
«E’ l’immagine di un ragazzo che ha davanti un futuro da campione. Di lui penso tutto il bene possibile».
L’ha avuto anche avversario.
«Proprio così. In un Ternana-Foggia. Ed è guardando dal campo e da vicino che si percepisce compiutamente tutto il suo valore».
Certo, ha qualità il ragazzo, ma dove potrà arrivare?
«Beh, questo da dipenderà da lui. Dalla sua voglia di sacrificio, dalla sua passione. Ma non solo. In parte, ma in parte cospicua, dipenderà anche da chi gli sarà accanto nel suo cammino di crescita».
Che vuol dire?
«Voglio dire che per un giovane calciatore è importante avere intorno gente capace di trasmettergli equilibrio».
E chi dovrà aiutarlo ad essere un uomo e un calciatore equilibrato?
«Tutti: la famiglia, gli amici, il club, i compagni di squadra. Persino i tifosi. Nessuno dovrà chiedergli di essere campione a tutti i costi e subito. Insigne ha diritto ad avere tutto il tempo che gli occorre per trasformarsi in un campione. E tra i diritti d’ogni giovane calciatore c’è anche quello di sbagliare».
Dalla C alla B e dalla B alla A. Il giovanotto è pronto per il grande salto?
«Certo che sì. Anzi, spero che Insigne aiuti ad abbattere quel tabù tutto italiano che frena la presenza di giovani nelle squadre più importanti. Spero che il suo talento aiuti il calcio italiano ad essere un po’ più coraggioso. Non capirò mai perché a diciannove o vent’anni non si possa avere spazio qui da noi».
Forse perché non sempre i giovani portano in campo talento puro e personalità.
«Non è il caso di Lorenzo Insigne. Lui è già smaliziato. Soprattutto ha un patrimonio personale di colpi che fanno invidia a molti».
Fisicamente, però?
«D’accordo. Ma se avesse sei o sette centimetri in più probabilmente non sarebbe il talento che già è. E poi vogliamo fare l’elenco dei grandi campioni che non sono stati mai giganti? Proprio i napoletani ne hanno conosciuto uno che è stato e resta il più grande d’ogni tempo. E con il quale ho avuto la gioia e la fortuna di giocare».
Negli schemi classici del calcio qual è il suo vero ruolo?
«Schemi classici, ma a mio avviso anche superati. Comunque, Insigne può giocare accanto o dietro la prima punta e può fare anche l’esterno. Ma alla fine con la sua classe e la sua fantasia, dal centrocampo in su, può giocare dove vuole».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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