Dieci minuti per scacciare i fantasmi. Sono quelli che servono alla Nocerina per evitare di ripartire come l’anno scorso, quando il San Francesco era terra di conquista per tutti. Negro e Merino riprendono l’Andria, iscrittasi al campionato all’ultimo secondo ma capace di gelare la formazione di Auteri con Mascolo e Larosa. 0-2 a metà secondo tempo, sembra fatta, e invece nel finale viene fuori la compagine di casa che pareggia i conti e sfiora persino il clamoroso vantaggio. I tremila sportivi assiepati sugli spalti tirano un sospiro di sollievo, perché iniziare con un ko tra le mura amiche sarebbe stato pesante, troppo dopo un’estate già concitata. Squadra da rivedere, quella di Auteri: il 3-4-3 ancora non funziona come dovrebbe, l’Andria ringrazia e con un classico 4-4-2 controlla senza fatica l’avversario. Che perde subito Andelkovic per infortunio, sostituito da Chiosa al 13’: tre minuti e la frittata è fatta, perché il giovane difensore sugli sviluppi di una punizione di Arini (prolungata da Innocenti) perde di vista Mascolo che trafigge Russo.
La Nocerina non reagisce, poco prima della mezzora Mazzeo scalda le mani a Rossi che un attimo dopo blocca la conclusione di De Liguori. Tutto qui il primo tempo. Nella ripresa Auteri passa al 4-3-3 con Corapi al posto di Di Maio: le occasioni aumentano (vanno al tiro Mazzeo, Sabatino e Corapi) e l’allenatore decide di inserire anche Negro (esce lo spento Sabatino) con Bruno che scala in difesa. La squadra è sbilanciata, l’Andria non si fa pregare e ne approfitta: a metà ripresa Baldan sfiora l’autogol, poco dopo la squadra di Cosco raddoppia con il subentrato Larosa che devia in rete un calcio d’angolo di Mascolo.
Sembra finita, ma la Nocerina non molla. E alla mezzora torna anche in partita grazie a un sinistro dal limite di Negro, servito da Schetter. Passano dieci minuti ed arriva anche la rete del definitivo 2-2 con un tiro di Merino deviato da Larosa. Addirittura un minuto dopo la Nocerina si vede anche annullare un gol a Mazzeo (cross di Garufo) per fuorigioco. Nei minuti finali un’occasione per parte, ma le emozioni possono bastare. Si riparte da un pareggio pirotecnico, e con quei vecchi fantasmi scacciati in dieci minuti. È un punto per ricominciare.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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