Ha visto la partita a casa «con i miei figli», il sindaco Luigi de Magistris. «Napoli si ferma per soffiare, affinché la squadra possa andare avanti. Mi sembra – aggiunge – che ci siano lo spirito, la forza e la concentrazione giusta per una sfida di questo tipo. Tutti noi cittadini di Napoli siamo orgogliosi di questo momento e vogliamo continuare». Massima concentrazione quindi, «non solo a Londra dove i tifosi sono andati per sostenere la squadra, ma anche qui e in tutto il mondo. I tifosi sono schierati. Forza Napoli», conclude. Ma auguri e scaramanzie stavolta non hanno funzionato.
Napoli, ieri, si era fermata già dall’alba per concentrarsi sulla grande sfida inglese. Ieri la città era nuovamente avvolta nell’incatesimo del prepartita; un tempo sospeso che per tutto il giorno ha rimandato prima i commenti dei tifosi e le voci della tv sintonizzata su sky per il prepartita cominciato nel primo pomeriggio.
Poi il silenzio inconsueto per Napoli. Tutti chiusi nelle case, nei locali attrezzati con maxi-tv; strade deserte.
Arriva il primo gol. Non è nostro e l’urlo è di rabbia. Torna il silenzio e ancora vanno in rete quelli del Chelsea. Poi noi, ancora loro. Ai supplementari la tensione non si placa. Il Napoli e i napoletano non vogliono arrendersi.
L’attesa è infinita. E Napoli continua a essere avvolta da un silenzio inconsueto centoventi minuti di emozioni. Ma quelli che già avevano preparato i fuochi d’artificio, quelli che avevano allestito auto e scooter per la grande sfilata sono rimasti delusi.
«Ma non importa – dicono – È stato bello sognare. Grazie Napoli».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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