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Britos starà fermo per due settimane. Aronica pronto per Catania?

Mazzarri ha strigliato gli attaccanti per i gol sprecati contro il Parma

La spia resta (ormai inevitabilmente) accesa, ma il pericolo dell’emergenza appare lontano: il lunedì una volta si riposava, ma ora, con partite che si accavallano, il salto a Castelvolturno è d’obbligo e lavorare si deve. C’è l’Europa League sull’uscio del San Paolo e la sfida con l’Aik Solna va preparata con cura, nel dettaglio; ma al di là della «vecchia» cara Coppa Uefa, c’è il Catania, per il quale serve l’intervento dello staff medico. Il buon giorno si vede dal mattino e Salvatore Aronica, svegliatosi all’alba, s’è accorto che la caviglia ammaccatasi domenica, sul finire del primo tempo, induceva all’ottimismo: fasciatura imponente, terapie d’urto per combattere la distorsione di primo grado e pure un sorriso mentre sul cellulare rivedeva in che condizioni era uscito dal campo. Cinque giorni ancora per presentarsi al «Cibali»: difficile, non impossibile; ovviamente standosene in tribuna giovedì sera, mentre in campo ci penseranno gli amici. Ma in infermeria c’è un po’ di viavai, perché le botte della partita si rivelano poi: Gokhan Inler non è preoccupato, ma ha rimediato una contusione ad un polpaccio ed ho dovuto farsi visitare dal dottor De Nicola.

QUESTO E’ UN KO – Il bollettino di giornata è ricco ed articolato e non consegna a Miguel Angel Britos elementi per sentirsi soddisfatto: era già tutto chiaro, sin da venerdì sera, ma ora che l’hanno detto anche le lastre c’è solo da rassegnarsi, consegnarsi ai medici e fare il conto alla rovescia. La sua «distrazione al retto femorale della coscia sinistra» vale, in sostanza, due settimane piene di terapie e di lavoro di riabilitazione, la fase introduttiva per la ripresa a pieno ritmo della preparazione. In sintesi: niente Catania, niente Lazio, niente Sampdoria e quasi sicuramente niente Udinese, con rientro da prevedere per il 20 ottobre all’Olimpico di Torino.
CHIACCHIERIAMO – Alle dieci, tutti pronti al campo: e prima di cominciare, chi con la seduta di scarico (riservata ai titolari di domenica) e chi con l’allenamento completo, breve e proficua chiacchierata per rivedere mentalmente (e però con gli appunti tra le mani del tecnico) la partita con il Parma, godersela per la vittoria e analizzarla negli errori. Mazzarri s’è preso una quarantina di minuti, il tempo necessario per sottolineare i meriti d’un 3-1 che non è mai stato realmente in discussione, ma anche per cerchiare gli errori di precisione che sono costati qualche contropiede ed un paio di occasioni limpide, utili per evitare il rischio di stress.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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