La spia resta (ormai inevitabilmente) accesa, ma il pericolo dell’emergenza appare lontano: il lunedì una volta si riposava, ma ora, con partite che si accavallano, il salto a Castelvolturno è d’obbligo e lavorare si deve. C’è l’Europa League sull’uscio del San Paolo e la sfida con l’Aik Solna va preparata con cura, nel dettaglio; ma al di là della «vecchia» cara Coppa Uefa, c’è il Catania, per il quale serve l’intervento dello staff medico. Il buon giorno si vede dal mattino e Salvatore Aronica, svegliatosi all’alba, s’è accorto che la caviglia ammaccatasi domenica, sul finire del primo tempo, induceva all’ottimismo: fasciatura imponente, terapie d’urto per combattere la distorsione di primo grado e pure un sorriso mentre sul cellulare rivedeva in che condizioni era uscito dal campo. Cinque giorni ancora per presentarsi al «Cibali»: difficile, non impossibile; ovviamente standosene in tribuna giovedì sera, mentre in campo ci penseranno gli amici. Ma in infermeria c’è un po’ di viavai, perché le botte della partita si rivelano poi: Gokhan Inler non è preoccupato, ma ha rimediato una contusione ad un polpaccio ed ho dovuto farsi visitare dal dottor De Nicola.
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