Scalpita. Vorrebbe che ogni giorno fosse quello buono per presentarsi a Mazzarri e dirgli: caro mister sono pronto, da questo momento conti pure su di me.
L’INFORTUINIO- – Sì, Miguel Britos ne ha abbastanza di star fuori. E’ da tre mesi che fa lo spettatore. Dalla notte del Nou Camp. Da quella notte che fu per tutti di gran festa con il Barcellona per il “Gamper” e che per lui finì invece in un letto d’ospedale. Frattura del quinto metatarso: i medici spagnoli confermarono la “sentenza” emessa per direttissima dallo staff del Napoli. Così Britos passò direttamente dal campo alla sala operatoria. Lungo e paziente il lavoro di recupero e riabilitazione. Ma ora Alfonso De Nicola, il medico azzurro, può dirsi soddisfatto. Tre mesi dopo, infatti, Britos può ricominciare a lavorare con la squadra.
LA RIPRESA – Da lunedì prossimo non più allenamenti solitari e differenziati. L’okay di conferma è arrivato dalla Spagna, dove Britos, assistito dal fisiatra del Napoli Enrico D’Andrea, s’è sottoposto all’ultimo controllo programmato. «Via libera, recupero perfetto», questo il messaggio spedito da Barcellona dallo staff di Villarubia, il professore che l’ha operato e che prima di Britos, incredibile coincidenza, sempre per la frattura del quinto metatarso, nell’ordine aveva operato: Savini, Bogliacino e Walter Gargano.
Clinicamente guarito, dunque, Britos. Il quale, però, ora non deve avere troppa fretta. Se è vero, infatti, che tra tre giorni tornerà nel gruppo, è vero anche che per tornare in campo dovrà aspettare ancora un paio di settimane. E prima di rimettere piede in campionato, come hanno fatto già altri infortunati, dovrà sottoporsi ad un test con la Primavera. Una partita con i baby azzurri, insomma. Poi, se tutto andrà come il Napoli spera e se la condizione atletica sarà soddisfacente, Mazzarri potrà finalmente inserirlo tra i diciotto per il match con la Roma del 18 di dicembre. Anche se, in verità, c’è uno spicchio di speranza di averlo in panchina già per la trasferta di Novara di sette giorni prima.
RIVALITA’ – Un recupero importante per la squadra. Poi, è chiaro toccherà a Britos farsi preferire a quell’Aronica che sino a oggi, per presenze, rendimento e anche per continuità di prestazione è stato tra gli azzurri più affidabili e sicuri. Per Mazzarri, comunque, un’alternativa affidabile in quel ruolo, marcatore di piede sinistro, in cui il giovane argentino Fideleff, quando è stato chiamato a dare il cambio, non sempre ha offerto certezze e sicurezze.
DONADEL – Certezze e sicurezze, invece, non se ne hanno ancora circa il recupero di Marco Donadel, in cura a Bologna per un accidente (assai simile a quello che accusò tempo fa alla Fiorentina) che non gli ha permesso di giocare neppure una volta in campionato e neppure in coppa. L’impressione, comunque, è che per l’ex viola fermatosi per guai tendineo-muscolari pochi giorni prima dell’inizio ufficiale di stagione, i tempi non saranno brevi.
INLER FUORI– L’altro acciaccato azzurro e Gokan Inler. Lo svizzero martedì sera contro il Manchester City ha rimediato un brutto colpo al fianco che l’ha costretto anche ad uscire. Nulla di preoccupante, ma un po’ per precauzione e un po’ anche per fargli tirare il fiato, Inler non ci sarà domani sera a Bergamo. Però, tornerà sicuramente a disposizione di Mazzarri per il recupero di martedì sera contro la Juventus.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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