Non solo Vargas, stasera toccherà anche a Miguel Angel Britos (ed al secondo portiere, Rosati) celebrare il debutto con la maglia del Napoli in una gara ufficiale. Si tratta di un esordio quantomai atteso. Il mancino prelevato dal Bologna per sette milioni di euro (più il prestito di Vitale) non ha mai avuto la possibilità di rendersi utile alla causa azzurra. Fuori causa ancor prima di iniziare il campionato: il 22 agosto, al Camp Nou, durante l’amichevole con il Barcellona per l’assegnazione del trofeo Gamper. Uno degli incidenti più fastidiosi per un calciatore: infrazione al quinto metatarso del piede destro. Ma Britos, subito operato nella clinica Deux di Barcellona, da un luminare della chirurgia degli arti inferiori, il prof. Jimeno, non si è mai perso d’animo. «Cinque mesi lontano dai campi di gioco sono tanti – confessa ai microfoni di radio Marte – Ma ce l’ho messa tutta per ritornare quello di prima. Ed ora sono contento di tornare, anche se ci vorrà un po’ di tempo per ritrovare la forma migliore. Cercherò di dare il massimo e di recuperare il terreno perduto. Ero arrivato a Napoli pieno di entusiasmo, avrei voluto subito ripagare la stima di Mazzarri e della società ma mi sono ritrovato in infermeria ed anche fuori della lista Champions. Per fortuna mi sono stati di aiuto i compagni di squadra che mi hanno sempre incoraggiato e fatto sentire uno di loro». Le sorprendenti prestazioni di Aronica hanno poi fatto scivolare in secondo piano l’assenza dell’uruguagio (in Champion come in campionato) ma per Mazzarri si è trattata di un’assenza notevole. Più di una volta, infatti, il tecnico è stato costretto a chiedere gli straordinari al difensore palermitano. Ecco perchè il recupero del sudamericano viene accolto dal tecnico e dalla società come fosse un altro acquisto di gennaio. «E’ una responsabilità grande tornare a giocare in una gara importante per il Napoli. Contiamo di andare avanti anche in Coppa Italia e bisogna affrontare con lo spirito giusto il Cesena che è una squadra che gioca bene a calcio nonostante in classifica non si ritrovi i punti che avrebbe meritato»
Ad aiutare Britos a recuperare prima dei tempi prestabiliti (sei mesi) è stata l’equipe che fa capo al medico sociale Alfonso De Nicola, tra cui il professor Rosario D’Onofrio, specialista nelle riabilitazioni, nonché in possesso del patentino di preparatore atletico. E’ stato lui a suggerirgli le spiaggie di Gaeta e Serapo per andare a pesca (suo hobby preferito) e fare così anche esercitazioni sulla sabbia. Ma preziosi sono stati anche i compagni di squadra, in particolare i sudamericani: «Qualche volta sono venuti a pesca con me Colombo e Gargano che abita vicino a me e con il quale ho stabilito un bel rapporto».
Britos, che ha per modello Montero e che si cimenta per la prima volta in Italia in una difesa a tre, assicura i tifosi: «In questa città mi sono trovato subito bene anche se non amo andare molto in giro ma non vedo l’ora di farmi apprezzare dal pubblico del San Paolo e poter offrire il mio contributo a questa squadra che ha creduto ciecamente in me». Stessi propositi del portiere Rosati, protagonista della vittoria del trofeo Città di Maiorca ma si trattava solo di un’amichevole. Stasera esordio anche per lui in una gara ufficiale.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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