L’applausometro ha un valore e in quel teatro che pur amplifica, ce n’è per Britos, ce n’è per Dossena e ce n’è sino alla pelle d’oca per Pandev: diciamoci tutto e nessuno si nega niente, nel faccia a faccia con la gente. Non si fa pregare Britos, che ha pure con chi prendersela: «Con la fortuna che l’anno scorso mi ha fatto soffrire: vedevo i compagni giocare ed io ero costretto a stare fuori, per l’infortunio di Barcellona che mi ha fatto saltare mezzo campionato. Ma ora sto bene e voglio mostrare il vero Britos che voi tifosi non avete ancora visto».
Non si fa «scaricare» Dossena, la freccia a sinistra che lampeggia a prescindere dalle voci di mercato: «Io finché sarò qua getterò in campo tutto quello che ho. Ho voluto il Napoli e me lo tengo stretto, anche se so come va la vita. Però adesso sono al Napoli e farò l’impossibile per restarci».
Non si risparmia Goran Pandev che un po’ scherza («ma quanto si lavora; ho perso solo settecento grammi e però sono stanchissimo») e un po’ fa sul serio: «Noi siamo convinti della nostra forza e sappiamo quello che vogliamo. L’undici agosto si farà immediatamete sul serio e noi vogliamo portare la Supercoppa a Napoli». L’applausometro va in tilt: vincere aiuta a vivere (meglio).
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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