Se non è Scudetto poco ci manca. Il Milan riesce ad avere ragione della coriacea resistenza del Brescia e si porta a casa l’intera posta in palio. Un incontro delicato, della massima importanza per entrambe le squadre. Il Milan infatti si è presentato al Rigamonti con la seria opportunità di mettere un ipoteca sul tricolore. Brescia che, dal canto suo, sapeva perfettamente quanto fosse vitale questo match per non far spegnere in lumicino di speranze salvezza.
Partono subito forte i rossoneri che, assenti Ibra e Pato, mettono in spolvero un Cassano fantasioso, ma poco decisivo, e un Robinho dinamico. Il Brescia dal canto suo non riesce, almeno nelle prime fasi, ad opporsi tatticamente alla superiorità tecnica degli uomini di Allegri. Le uniche folate delle rondinelle sono infatti accompagnate da successive azioni da gol del Milan. Infatti prima Robinho e successivamente due volte Cassano non riescono a centrare la porta. All’intervallo c’è l’impressione che il Milan possa far suo il risultato in qualsiasi momento. Falso. Il Brescia infatti nella ripresa alza il ritmo mettendo in difficoltà i rossoneri in più occasioni. Diamanti ed Eder sono costantemente spine nel fianco per un Yepès apparso in ritardo e un Zambrotta fuori forma. Incredibile è la punizione defilata con cui Diamanti coglie la traversa ad Abbiati battuto. Ma è proprio nel momento migliore delle rondinelle che il Milan colpisce nel più classico dei modi: in contropiede. Cassano infatti all’82 si ritrova in da solo contro Zebina. Bravo il barese ad attendere il rimorchio di Robinho, il quale, solo dinanzi ad Arcari, non fallisce. Inutile il forcing finale del Brescia. Degno di nota solo un altro tiro a giro di Diamanti, su cui Abiati è prodigioso.
Milan che quindi sale a +8 sull’Inter e +9 sul Napoli. Con 12 punti a disposizione la festa Scudetto si potrebbe già celebrare a San Siro contro il Bologna. Un passo decisivo verso il tricolore. Brescia che invece vede, con l’imminente fine del campionato, sempre più lontana la Serie A.
Giancarlo Di Stadio
