Al Monumental di Buenos Aires, Argentina e Colombia non vanno oltre lo 0-0. Quel che non è mancato nel corso del match, però, è lo spettacolo. Nei primi minuti, la Colombia prova ad imporre il proprio gioco e al 10′ Falcao sfiora il gol: il neo attaccante del Monaco ben servito da Zuniga manda alto di poco. L’Argentina, orfana inizialmente sia di Messi che di Lavezzi, ha una doppia occasione al 16′ prima con Higuain che centra in pieno Ospina e sulla respinta è ancora il portiere del Nizza a salvare su Rojo. Alla mezz’ora circa sale alla ribalta il venezuelano Marlon Escalante (designazione criticata da Mario Yepes nei giorni scorsi) che espelle Zapata ed Higuain per reciproche scorrettezze; troppo severo il giudizio dell’arbitro, considerata l’importanza del match. La diga argentina Biglia – Mascherano, rischia di vacillare quando Pekerman inserisce Cuadrado per sfruttare la velocità del volante. Aguero e Montillo non offrono il loro apporto alla causa e le ripartenze dell’Albiceleste si infrangono sul solido muro dei cafeteros. Il Kun prova a scuotersi nella ripresa; è il 53′ quando si vede annullate il gol del vantaggio per off-side. La Colombia non ci sta e prova a reagire: Cuadrado e Zuniga sono una minaccia continua e provano a sostituirsi ad un abulico Falcao. Al 57′ il Monumental si scuote, l’ingresso in campo di Messi ha il merito di rincuorare i suoi e rintanare gli amarillos. Ai padroni di casa viene annullato un altro gol per un fuorigioco dubbio fischiato a Messi. L’ultima carta a disposizione di Sabella è il pocho Lavezzi che rileva uno spento Aguero. Cambia poco, è anzi la Colombia a rendersi insidiosa nel finale con alcune ripartenze insidiose. Di buono c’è da evidenziare la prestazione di Fernandez: a proprio agio in una difesa a quattro, il difensore azzurro riesce ad esprimere al meglio le proprie qualità anticipando sempre Falcao. Biglia e Mascherano sono i protagonisti della mediana, sia in fase d’impostazione che interdizione, e il centrocampista del Barcellona è di gran lunga il migliore in campo dei suoi, autentico baluardo aggiunto davanti la difesa. Da sottolineare la prestazione di Zuniga: impiegato nel suo ruolo naturale (terzino destro), mette in difficoltà l’intera retroguardia albiceleste. Nel primo tempo è il migliore dei suoi, cala un poco nella ripresa in fase di copertura ma è sempre lucido in fase d’impostazione. Sufficiente la prova di Armero, costretto a limitare le incursioni di Di Maria prima e Messi poi. Pochi minuti per Lavezzi, impossibile fornire un giudizio oggettivo. Insufficiente la prestazione del direttore di gara Escalante, ricorda l’indimenticabile Byron Moreno sia per conduzione di match che per tratti anatomici. A tratti irritante e totalmente avulso dal gioco, perde subito il controllo della gara ed è solo grazie alla professionalità degli atleti in campo se riesce a limitare i danni.
Francesco Gambardella
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro