Un tiepido martedì si tramuta tra lo stupore nella più torrida delle giornate. Ad infervorare la Castellammare calcistica è la squalifica di due giornate comminata dal giudice sportivo a Piero Braglia, reo di aver mostrato il dito medio ai tifosi del Novara e di aver indirizzato loro provocatoriamente un bacio al momento dell’allontanamento dal campo impostogli per proteste dall’arbitro Di Paolo al 18’ della ripresa.
Non bastasse, la Juve Stabia dovrà fare a meno per un turno anche del preparatore atletico Roberto De Filippis, colpevole di aver nel primo tempo replicato con gesti al lancio di oggetti verso la panchina ospite da parte dei tifosi piemontesi. Una guerriglia testimoniata dalla sanzione di 6000 euro inflitta al Novara.
In più la contemporanea ammonizione con diffida dell’allenatore piemontese Tesser e la scelta di scagionare Pablo Gonzalez, espulso per aver colpito con una ginocchiata a gioco fermo Figliomeni: a salvare l’attaccante è stata la prova televisiva.
«Non ho parole per descrivere questi provvedimenti – tuona il patron gialloblù Franco Manniello – e adesso sono alla ricerca delle immagini televisive che scagionino Braglia. Ho parlato con lui e mi ha assicurato che il bacio incriminato era rivolto alla moglie presente in tribuna: non si tratta affatto di un gesto provocatorio nei confronti dei tifosi locali. Lo stesso dito medio non è mai stato mostrato, evidentemente il quarto uomo vanterà un’esclusiva su eventi estranei ai comuni mortali. Confermo quanto ho già detto dopo la partita: ci ritroviamo a commentare decisioni operate da un direttore di gara mediocre come Di Paolo. La stessa espulsione annullata a Gonzalez conferma quanto dico; per non parlare poi del nostro gol non convalidato e degli interventi su Improta di Alhassan e Bastrini, calciatori che avrebbero meritato il carcere, altro che un cartellino rosso da cui sono stati tra l’altro esentati. Inoltreremo ricorso: il nostro allenatore non può pagare lo scotto della mediocrità altrui».
Al momento il tecnico toscano sarebbe costretto a guardare dalla tribuna il match contro il Varese. «Sarà un autentico spartiacque per la nostra stagione. A Novara abbiamo dimostrato di poter competere alla pari con chiunque e sabato dovremo confermare di aver trovato una nostra identità. In settimana chiamerò alle armi i nostri tifosi, abbiamo bisogno anche di loro per ottenere il primo successo in campionato».
Da escludere comunque la politica dei prezzi popolari. «Siamo in grosse difficoltà economiche e all’orizzonte non si vede nessun main-sponsor, viviamo solo dei ricavi da stadio, è impensabile ridurre ulteriormente i prezzi di biglietti. Siamo in serie B, se si considerano i costi di prevendita non mi sembrano tanti 13 euro per un posto in curva».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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