La Spezia. «Il pareggio ci poteva stare ma la vittoria è meritata. Abbiamo interpretato bene la partita, lo Spezia è una squadra importante con giocatori di livello». Pietro Braglia è soddisfatto. E non potrebbe essere diversamente. La vittoria, però, non lo esalta più di tanto. Di classifica e playoff non vuol sentire parlare. E il concetto lo chiarisce a chiare lettere. «L’obiettivo è la salvezza – dice – mancano ancora 26 punti per centrarlo. Di certe cose non voglio sentir parlare, lo lasciamo fare agi altri. Io mi arrabbio ad ascoltare certi discorsi. La nostra è una società piccola che si è prefissata traguardi precisi. Una volta raggiunta quota 50 punti vedremo».
Braglia non risparmia qualche critica alla squadra. «Non abbiamo fatto tutto bene, soprattutto nella gestione del pallone. In particolare nella ripresa e all’inizio del primo tempo. A centrocampo c’è chi forza le giocate». Ma ci sono tanti aspetti positivi: la reazione e il cinismo. «La squadra sa quali sono i suoi punti di forza, noi giochiamo come sappiamo fare. Le partite le prepariamo senza vedere cassette, con due-tre calciatori che capiscono di calcio. Mi baso solo su una relazione». E l’arbitro? Nel finale di primo tempo la Juve Stabia si è lamentata per la mancata concessione di un rigore e la mancata espulsione di Goian. Ma a fine gara, invece, a contestare la direzione è stato lo Spezia. «Il rigore c’era – conclude – come l’espulsione. Ma gli arbitri possono sbagliare, a Modena ho sbagliato anch’io con la sostituzione».
Soddisfatto Danilevicius, autore di una doppietta (sei reti in campionato). «Sono contento – dice l’attaccante lituano – il merito della vittoria è di tutta la squadra. Ma non parliamo di playoff, dobbiamo guardare ai playout e centrare quanto prima la salvezza». In sintonia Dicuonzo, il match winner: «Siamo soddisfatti per la prestazione e la vittoria sul campo di una squadra difficile. È una vittoria di carattere ma adesso pensiamo alla prossima partita».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
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