Sei punti dalla salvezza, appena tre dai playoff. In mezzo la Juve Stabia, reduce da un amaro pareggio casalingo, quello con la Pro Vercelli, che ha lasciato non poco amaro in bocca. A Bari domani servono grinta, cattiveria e forse anche qualche scelta impopolare da parte di Braglia per dare uno scossone alla squadra. E di quest’avviso sembra proprio il tecnico: «Vedo appagamento nei ragazzi, non c’è il mordente di qualche tempo fa. Contro la Pro Vercelli è venuto fuori tutto quanto di negativo c’è in questa squadra. Lenti, prevedibili, spesso secondi sul pallone. Non è questa la Juve Stabia che voglio vedere a Bari, contro una squadra che viaggia non a mille, ma a settemila in questo momento».
Cinquanta punti, questo l’obiettivo da raggiungere quanto prima, ma contro la squadra di Torrente sarà tutt’altro che una passeggiata. «Ho visto Caputo (squalificato per sabato) fare quattrocento volte i cinquanta metri per andare a recuperare palloni. Quando mai in questo periodo qualcuno dei nostri riesce a far questo? Hanno giocato col cuore a Vicenza, per il loro allenatore, che stava giocandosi il tutto per tutto. È questo lo spirito che deve avere la mia Juve Stabia. Meglio una squadra caparbia, che lotta, magari anche perdendo, piuttosto di una che dorme serena». Un messaggio forte e chiaro quello del tecnico, che prova anche a darsi delle motivazioni rispetto alle difficoltà del momento: «Le motivazioni? I playoff? Non credo sia un problema di obiettivi. Anche a me piacerebbe vincere il campionato, ma poi vado in palestra e vedo che oggi (ieri, ndc) si può navigare, guardo gli spogliatoi dove giovedì mancava solo il trampolino per essere una piscina a norma e capisco qual è la nostra dimensione. Arriviamo alla salvezza. Poi tutto quello che verrà in più ce lo godremo».
La svolta, come ad ottobre scorso, potrebbe darla Jerry Mbakogu, ormai prossimo al rientro: «A Bari non partirà titolare, anche per rispetto di chi ha tirato la carretta in sua assenza. Su di lui confidiamo tutti, soprattutto è viva la speranza che la sfortuna lo abbia finalmente abbandonato».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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