Lo 0-3 del Menti rende amara la conquista di una salvezza giunta più per manifesta inferiorità delle altre squadre che per meriti della Juve Stabia. «Il primo tempo abbiamo retto bene, poi nella ripresa l’espulsione di Dicuonzo, non nuovo ad ingenuità del genere, ci ha condannati. La verità è che questa squadra va rifondata – tuona senza giri di parole il tecnico Piero Braglia – negli ultimi mesi è venuta a mancare quell’euforia che è fondamentale in un torneo logorante e complesso come la serie B. Evidentemente ritrovarsi a lavorare sempre con il medesimo gruppo ha sottratto stimoli a diversi elementi che in passato ci avevano consentito di fare la differenza. Si è chiuso un ciclo, ora deve aprirsene un altro».
Discorso che tocca anche il tecnico in prima persona. «Io stesso rientro in questa rivoluzione da attuare – spiega Braglia –, il contratto in scadenza a giugno 2014 non mi rende intoccabile. Nell’ultimo periodo non mi sono divertito per nulla, siamo passati dal sogno playoff alla speranza di chiudere in fretta il campionato conservando la categoria. Non ho problemi ad ammettere che nell’ultimo mese e mezzo ho faticato tantissimo a trovare la giusta quadratura, questa salvezza non mi ha entusiasmato. Presto incontrerò la società per pianificare il futuro, se persisterà il desiderio di continuare questa avventura assieme resterò ancora sulla panchina della Juve Stabia. Mi piacerebbe poter contare su un organico competitivo, ovviamente sempre partendo dai giovani».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
