Battere la Pro Vercelli per mettere in cassaforte la salvezza, e cominciare sul serio a divertirsi. È questo il diktat di Piero Braglia. Dalla gara di Padova, al di là della sconfitta, torna una Juve Stabia consapevole del buon momento attraversato dalla squadra che, dopo la quattro sberle con il Novara sembra aver ritrovato equilibrio, gioco e grinta. Ma con la Pro Vercelli serve la prova maiuscola: «A Padova abbiamo fatto bene, peccato per la sconfitta – conferma l’allenatore – ma giochiamo in casa, dobbiamo cercare di incamerare tre punti pesantissimi per la nostra classifica. La squadra di Braghin si è rinnovata con ben sei elementi a gennaio, cominciasse oggi il campionato, se la giocherebbe per una classifica diversa da quella attuale. Voglio una Juve Stabia determinata, vincere significherebbe fare un passo decisivo verso la salvezza».
Dei sei nuovi in casa Pro Vercelli, ben tre provengono dalla Juve Stabia: Erpen, Vinci e Genevier: «Li saluterò con serenità, è normalissimo nel calcio di oggi trovarsi di fronte degli ex ogni settimana. Quanto ad Erpen, l’ho avuto per un anno e mezzo, è uno che vive di motivazioni, e sono convinto che farà una grande partita».
Sul fronte opposto il trainer dei piemontesi, Braghin, ha lasciato intendere senza mezzi termini le difficoltà dell’impegno: «Affrontiamo una squadra che sta lottando per i playoff per cui sarà difficilissima, aggiungiamoci poi che all’andata ce ne rifilarono quattro». Tra i convocati torna anche Jerry Mbakogu, che nell’occasione Braglia non disdegna di bacchettare per la lunga assenza: «Pentito di averlo impiegato a Firenze? No, anzi. Io mi stavo divertendo con lui in campo. Diciamo che forse erano meglio i miei tempi, quando non c’erano troppe apparecchiature, risonanze, e per capire se stavi bene ad un polpaccio ti limitavi a fare i gradoni dello stadio o a correre per strada. Non c’erano i procuratori che ti coccolano e che ti fanno sentire importante prima ancora di aver cominciato a giocare a calcio. Quattro mesi di stop per uno stiramento forse sono troppi, a me piace la grinta di un trentaquattrenne che si arrabbia ancora se non gioca o se gli togli la fascia di capitano. Prima avevamo un altro fuoco dentro. Ora starà a lui guadagnarsi e conquistarsi minuti».
Dopo il turnover operato nelle due sfide con Grosseto e Padova, torna Bruno, ed il tecnico toscano dovrebbe tornare al 4-3-1-2 che gli ha consentito di schierare il bomber ritrovato al fianco di Cellini. Tra i pali Seculin sarà confermato, al di là dello sfortunato errore coi veneti, davanti a lui promosso anche Martinelli al fianco di Scognamiglio, con Baldanzeddu e Dicuonzo esterni. Vertice alto del rombo a centrocampo Mezavilla, con i due cursori Zito e Verdi, preferito inizialmente ad Acosty. Alle spalle del duo d’attacco, Fabio Caserta, a cui sembra sul serio sempre più difficile sfilare la fascia di capitano. Parola di Braglia.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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