La Juve Stabia non teme il Livorno. Rinfrancata dal successo contro il Crotone, la squadra gialloblù si prepara ad affrontare l’ultimo impegno del 2012 sul campo di una delle migliori formazioni del torneo cadetto, l’undici amaranto del patron Spinelli. «Sono sereno – spiega il tecnico stabiese Piero Braglia –, affronteremo questa partita con la spensieratezza di chi sa che una sconfitta può tranquillamente starci. L’ottima prestazione offerta dai nostri avversari contro il Sassuolo rappresenta solo uno stimolo in più per far bene, troveremo probabilmente uno stadio stracolmo che vorrà spingere i propri beniamini verso un nuovo successo per chiudere in bellezza un’annata sin qui straordinaria. Mi fido ciecamente dei miei uomini, d’altronde giocare in un ambiente caldo è il sogno di qualsiasi atleta».
Un punto a favore dei campani sarà rappresentato dalla squalifica del bomber Paulinho. «Siamo stati fortunati – sottolinea l’allenatore – nelle ultime settimane ho visto il brasiliano inventarsi dei numeri da categoria superiore. Soffermarsi sulle loro assenze sarebbe tuttavia da stupidi, non dimentichiamo che noi saremo privi di Genevier e di Acosty oltre ai tanti infortunati. Dovremo dimostrarci bravi a non conceder nulla ad un Livorno che ha un’arma importante nelle conclusioni da fuori, in tal senso sarà fondamentale chiudere tutti gli spazi». Serenità, quella di Piero Braglia, dettata soprattutto dai 29 punti in classifica della Juve Stabia. «Abbiamo ottenuto un bottino considerevole al giro di boa – aggiunge l’allenatore – in pochi a settembre avrebbero immaginato di poter raggiungere questa quota. Il nostro primo proposito per il nuovo anno sarà scalare al più presto la vetta dei 50 punti, al resto penseremo solo dopo».
Obiettivo che potrebbe esser perseguito con una rosa differente rispetto a quella attuale. «Il mercato è alle porte – taglia corto il tecnico maremmano – e la società è stata già messa al corrente delle mie esigenze. Di Somma ha avuto ben 5 mesi per valutare la squadra allestita in estate ed è consapevole del modo in cui mi piacerebbe giocare in pianta stabile. Sia chiaro, non ho alcuna intenzione di richiedere grossi nomi, punto solo su qualche giovane di belle speranze che possa esser utile alla nostra causa magari rimpiazzando coloro i quali ci lasceranno non avendo trovato spazio. Sulla carta non è in cantiere nessuna cessione eccellente, vien da sé che però, qualora dovesse giungere un’offerta considerevole per chicchessia, una società che si autofinanzia come la nostra dovrà per forza di cose valutarla con attenzione».
Gioacchino Di Maio per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
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