Arriva con un bicchierino di caffè in sala stampa, Piero Braglia, al termine della gara con l’Ascoli: «Dentro ci ho messo di tutto – sorride – lo zucchero, ma anche l’amaro». Una battuta che sembra tanto la sintesi della giornata vissuta dalla sua Juve Stabia. Dal sogno di una vittoria scacciacrisi, alla delusione per il pareggio dell’ex, Zaza, nell’unico errore commesso in novanta minuti: «Cosa possiamo farci – spiega amaro – è un periodo in cui ci gira così. Ma io dalla panchina non devo guardare solo al risultato, conta prima di tutto la prestazione. E rispetto alle ultime gare per me la squadra è in crescita. Se continuiamo a metterci questo vigore, questa determinazione, ci salviamo, e possiamo anche toglierci qualche soddisfazione».
Un vero e proprio assalto dei gialloblù, guidati da un Doninelli sugli scudi. Per lui si sprecano i complimenti del tecnico: «Se li merita tutti, è stato male, ha lavorato bene, è uno che sa dettare i tempi come pochi. Oggi ha preso la squadra per mano». La stoccata, invece, arriva per i fischi a Mbakogu: «Non esiste fischiare un ragazzo di venti anni, che torna dopo tre mesi, al primo passaggio errato. Per me è la fine del calcio». Sulle esclusioni di Scognamiglio e Bruno: «Sono scelte mie, le faccio io e me ne assumo le responsabilità. Scognamiglio l’ho visto bene negli ultimi due giorni, farà una grande gara col Sassuolo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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