Adesso che ha capito che il Real Madrid e il Chelsea lo hanno lasciato in mezzo al guado solo con i suoi procuratori, Cavani è preoccupato. Molto preoccupato. Anzi, ha quasi paura. E allora decide di riprendere la parola e replicare alle frasi (ironiche) di De Laurentiis («Se è un uomo resti qua altrimenti gli spacco la faccia») in maniera piuttosto fredda e infastidita: «Le dichiarazioni del presidente sono state pesanti e molto forti. Mi dispiace molto. Ora voglio parlargli faccia a faccia…», ha detto subito dopo Uruguay-Tahiti, recitando la parte dell’offeso. Già, ma quando? Cavani partirà per le vacanze subito dopo la Confederations Cup ma non è detto che non possa tornare in Italia verso il 10 luglio, per definire in prima persona questa telenovela.
La prospettiva ventilata da De Laurentiis, infatti, inizia a spaventarlo. Un altro anno a Napoli non era nei suoi programma. E il Napoli al Matador non va più bene. Lo ha fatto dire, lo ha detto lui stesso. Eppure, con il passare dei giorni, è sempre più questa la situazione che lo aspetta: un ritorno in Italia. Il Real, infatti, non è disposto a pagare quello che chiede De Laurentiis. Anzi, l’entità stessa dell’offerta di Florentino Perez equivale a una dichiarazione di disinteresse per l’uruguaiano: non si acquista il capocannoniere della serie A – 104 gol nelle ultime tre stagioni – con un pugno di euro e magari un giocatore superfluo (Contrao). Se uno dei tre club più ricchi del mondo vuole davvero Cavani i soldi per pagarlo il giusto li trova, perché li ha. Ed in fondo questo il pensiero del presidente del Napoli.
La cifra giusta equivale a 63 milioni di euro. Ernesto Bronzetti in settimana prenderà contatti con i dirigenti del Napoli e preparerà il terreno per il primo contatto diretto tra Napoli e Real. Gli spagnoli contano sul fatto che la volontà di Cavani di andarsene avrebbe convinto De Laurentiis a lasciarlo partire a prezzi di saldo. Probabilmente è stato il giocatore stesso a garantire che l’avrebbe avuta vinta, facendo affidamento a chissà quale certezza. Invece De Laurentiis, deluso dal suo comportamento, ha smesso di considerarlo come un figlio («qui vive come in una culla, ci pensi bene prima di andarsene») e da ora in poi intende trattarlo come un dipendente. E quindi non ha nessuna intenzione di cedere alla sua richiesta, solo per farli un piacere. Ovvio, se per il Napoli ci fosse la convenienza economica lo lascerebbe andare via. Anche rinunciando a una manciata di milioni di euro. Benitez ha preso atto: sa che da un momento all’altro può perdere il bomber principe, ma ha già ben capito che tipo è De Laurentiis
Per i 45 milioni che ha in mente il Real o i 53 dove si mormora possa arrampicarsi il Chelsea. Ma Marina Granovskaia, il responsabile finanziario dei blues non si è fatto mai viva, anche se da Londra fanno sapere che nelle prossime ore la telefonata tanto attesa partirà dall’Inghilterra. Altrimenti, Edi resta dov’è. A fare ciò per cui è lautamente pagato (quasi 10 milioni lordi a stagione) sulla base di un contratto che Cavani a dieci mesi fa ha sottoscritto volentieri. Resta il Manchester City, le cui ambizioni possono modificare in ogni istante le strategie di mercato. Oltre al Psg che pare pronto a bussare alla porta del Napoli.
Di fronte alla fermezza del produttore cinematografico, il Real Madrid e il Chelsea (che si ritrova con un Torres che non intende andare via) sono così costretti a una ritirata lasciando il giocatore ai suoi problemi con il Napoli. Che ora, dopo tutto quello che ha detto nell’ultimo mese e mezzo, si sono ingigantiti. E proprio di questo ha paura adesso il Matador: dell’ambiente che lo accoglierà (ieri un altro striscione contro «Cavani ormai è palese, Napoli non è l’Udinese!»).
Fonte: Il Mattino
La Redazione
G.D.S.
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