Reina 6. Se nel primo tempo gli dessero uno sgabello ci si potrebbe anche accomodare sopra senza che nessuno se ne accorga. Sul gol di Afobe non ha colpe perché il colpo di testa arriva da posizione troppo ravvicinata (dal 26′ st Rafael 6. Uscita disperata su Francis per evitare il raddoppio, ma il capitano avversario lo salta netto e deposita agilmente il pallone in rete.
Hysaj 5,5. Il gol del pari arriva dalla sua parte, e seppur sia lui a opporsi alla conclusione di Gradel è il responsabile della voragine nella quale affonda il Bournemouth.
Albiol 6. Dalle sue parti pochi affanni. Gioca tanti palloni sopratutto in fase di costruzione (dal 36′ st Maksimovic sv).
Koulibaly 5,5. il più impegnato tra i due centrali, nella ripresa spende il giallo per evitare una ripartenza avversaria (dal 26′ st Chiriches 6. Nessuna responsabilità sul raddoppio, non aiuta in fase di costruzione).
Ghoulam 5,5. Si vede meno del solito nella metà campo avversaria e nella ripresa è lo spettro del cavallo di razza visto nelle ultime amichevoli (dal 36′ st Mario Rui sv).
Allan 5,5. Sui piede un’occasione buona per raddoppiare, ma viene murato dalla difesa avversaria. Recupera tanti palloni (dal 15′ st Rog 5,5. È il primo cambio di Sarri per cercare di cambiare l’inerzia del match. Ha dalla sua muscoli, gioventù e voglia di fare. Alle volte rischia di eccedere con l’irruenza negli interventi).
Jorginho 6,5. Nel primo tempo è il direttore d’orchestra che detta i tempi alla perfezione. Non c’è pallone che non passi dai suoi piedi e come fosse il Re Mida li trasforma tutti in oro. Lucidissimo quando c’è da gestire e quando c’è da accelerare il ritmo (dal 36′ st Diawara sv).
Hamsik 5,5. È pur vero che nel primo tempo è sfiora il vantaggio con un destro dal limite, ma quello è l’unico acuto di una patita sostanzialmente giocata su una tonalità unica (dal 26′ st Zielinski 6. Croce e delizia. Perde il pallone in occasione del gol del raddoppio del Bournemouth sugli sviluppi di un’azione contestata per un fallo non fischiato ai suoi danni. Si fa perdonare realizzando la rete del definitivo 2-2 con un destro chirurgico che nasce sul limite dell’area di rigore e muore alle spalle del portiere avversario).
Callejon 6. L’uomo dai tre polmoni è ancora una volta una garanzia. Su e giù su quella fascia come se al posto dei tacchetti avesse due binari dell’alta velocità. Prova il gol fotocopia di quello realizzato contro l’Atletico Madrid, ma questa volta gli va male (dal 33′ st Giaccherini 5,5. Non rompe gli equilibri come Sarri avrebbe voluto).
Mertens 6,5. Gli attaccanti (falsi o veri nove) devono saper fare anche gol sporchi, brutti e cattivi come quello del belga nel primo tempo su tiro di Insigne. Ingaggia un duello con Begovic, un tiro dopo l’altro (dal 26′ st Milik 5,5. Può dire di aver avuto pochi palloni giocabili, ma al momento resta nettamente indietro nelle gerarchie rispetto a Mertens. Appesantito e poco lucido quando c’è da buttarla dentro).
Insigne 6. In Inghilterra lo definirebbero partner in crime di Mertens dal momento che in occasione del gol è lui il complice perfetto per confezionare il vantaggio azzurro. Ci prova e ci riprova ma va sistematizzante a sbattere sui guantoni del portiere avversario (dal 44′ st Pavoletti sv).
Sarri 6. Vuole giocarsela dall’inizio con la formazione tipo e ha ragione. Il Napoli per 45′ gioca sul velluto, crea occasioni e passa in avanti meritatamente. Nel secondo tempo si mostra vulnerabile in difesa come troppo spesso succede e si vede costretto a rimontare lo svantaggio maturato.
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