Un bel pò di talento sudamericano ha questa sera calcato terreno svizzero nell’amichevole internazionale tra Bosnia Erzegovina e Brasile. Il c.t. della Selecao Menezes schiera inizalmente una formazione composta da elementi di nota fama ed esperienza, vedi il centrocampista laziale Hernanes, il “Gaucho” Ronaldinho nonchè le “schegge” laterali Marcelo e Dani Alves. Ed è proprio dai due esterni di Real Madrid e Barcellona che scaturisce la rete del vantaggio che arriva dopo appena tre minuti di gioco, siglata dal cursore di fascia di Mourinho che sfrutta al meglio una penetrazione centrale del collega in maglia numero 2, infilando con un fendente rasoterra l’incolpevole portiere bosniaco Begovic. Gli europei arrivano però sorprendentemente al pareggio grazie all’affondo di Ibisevic che, superato il disattento David Luiz ( che conferma le amnesie mostrate con la maglia del Chelsea nell’andata dell’ottavo di finale di Champions contro il Napoli al San Paoloi), batte Julio Cesar, il quale non riesce a respingere la debole conclusione dell’avversario. Di spicco anche le presenze della stella del Santos Neymar, che mostra come al solito a sprazzi il suo grande potenziale e Leandro Damiao, possente centravanti dell’Internacional (consigliato più volte al club partenopeo dall’amatissimo ex Antonio Careca) dotato di ottima tecnica e personalità ma dalle capacità realizzative non eccezionali. Nel settore centrale del campo il “lavoro sporco” è toccato a Fernandinho, calciatore di temperamento dello Shaktar Donetsk avvezzo ai recuperi di palla, poco presente nella fase propositiva. Nell’ultima mezz’ora di gara l’ex Pallone d’oro Ronaldinho lascia spazio ad un altro nome sul quale sono state spese tante parole non corrisposte però a trattative concrete, ovvero quello del ventiduenne Ganso: poche le giocate d’alta scuola per il fantasista, troppo spesso nascosto e carenta dal punto di vista della personalità. Il selezionatore brasiliano concede poi meno di dieci minuti alla mezz’ala del San Paolo Lucas Moura, sufficienti a confermare le importanti relazioni sul suo conto: la “veronica” con la quale al 90′ si sbarazza di tre difensori avversari al limite dell’area vale il prezzo del biglietto. Lo spirito del numero 18 viene percepito dai suoi compagni che al 91′ provocano l’autogol dello sfortunato Papac, che devia sfortunatamente un cross proveniente dalla sinistra, regalando la vittoria alla nazionale “Pentacampeao”. Poco “samba” per gli uomini di Menezes, intenzionato a valutare quale dei senatori portare come fuori-quota alle prossime Olimpiadi di Londra 2012.
A cura di Antonio Fusco
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