Ancora tanta paura per i giocatori del Borussia Dortmund. Dopo l’attentato al bus della squadra tedesca di martedì scorso, con Marc Bartra rimasto ferito, anche Roman Burki ha subito un trauma psicologico non indifferente. Il portiere dei gialloneri durante l’esplosione della bomba si trovava accanto al difensore spagnolo; ecco quanto dichiarato dall’estremo difensore al giornale svizzero ‘Der Bund’: “Non riesco ancora a dormire bene, il momento peggiore è quando arriva la notte. Quando mi sveglio sono contento perché sto a casa mia con la mia famiglia e sono felice di avere i genitori al mio fianco ma non riesco a concentrarmi in niente. Non seguo le notizie che arrivano sugli sviluppi legati alla vicenda perchè voglio stare tranquillo. Mercoledì durante la partita col Monaco facevo fatica a concentrarmi su quello che succedeva in campo, come se ci fosse un velo davanti ai miei occhi”.
SQUADRA – “Non salgo più sopra il bus con l’indifferenza di una volta, ma sto attento a tutti i rumori e guardo sempre fuori dal finestrino. L’unica nota positiva di questa vicenda è il fatto che adesso siamo ancora più uniti come squadra ed anche con la nostra tifoseria, quello che è successo contro l’Eintracht è stato da pelle d’oca”.
PSICOLOGO – “Penso sia una cosa positiva che sia stato messo a disposizione uno psicologo. Ognuno poi potrà decidere in maniera autonoma se avvalersene o meno”.
Fonte: ItaSportPress
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