«Dalla sfida Higuain-Di Natale dipenderà la sfida di Udine ed anche il titolo dei cannonieri della serie A». Così parlò Roberto Boninsegna, uno dei grandi bomber del calcio italiano, con 269 reti in carriera, 163 delle quali segnate in serie A. “Bonimba” ha anche vinto per due volte la classifica dei marcatori (nel 1970-71 con 24 reti e nel 1971-72 con 22).
Immobile, Tevez, Higuain, Toni: chi vincerà il titolo?
«Difficile dirlo, dipende anche dal calendario delle rispettive squadre e dalla fortuna di trovare una giornata con doppiette o triplette. Le motivazioni, invece, sono uguali per tutti, vincere è sempre prestigioso».
Per lei non c’è un favorito?
«Non ho simpatie particolari, so solo che vincere il titolo di bomber certifica un anno eccezionale per un bomber. Può vincerlo anche Higuain, che ha la spinta della tripletta segnata domenica scorsa. Anzi l’argentino è tra i favoriti assoluti, perché il Napoli, squadra forte, non ha grandi obiettivi in questo finale di campionato e può aiutarlo a segnare».
Quanto è importante questo titolo per un bomber?
«Molto, anche se prevale sempre il successo di squadra. In questo senso un vero attaccante sa quando deve essere egoista, magari sul 3-0, e quando non esserlo, favorendo il collettivo. Il massimo è vincere sia il titolo di bomber che lo scudetto: a me è con l’Inter nel 1971, è stata l’estasi sportiva. Potrebbe ripetere questa gioia solo Tevez, ma sarà lotta all’ultimo gol con Immobile, Toni e Higuain».
Sabato c’è Udinese-Napoli, altra sfida tra grandi bomber.
«Due attaccanti molti diversi. Di Natale è straordinario, difficilmente marcabile, ma ama svariare, è più seconda punta anche se ha segnato molto. Mi ha anche superato nella classifica degli attaccanti di serie A. Higuain è invece più prima punta, dà profondità alla squadra».
Udinese e Napoli sarà decisa dalle loro qualità?
«Sono determinanti in questo confronto. Con Di Natale al massimo l’Udinese ha disputato stagioni eccellenti, con Higuain in forma il Napoli difficilmente ha perso in questa stagione».
In quale attaccante di oggi si rivede Boninsegna?
«Non certo in Di Natale, siamo diversi. Mi rivedo più in Immobile, per la potenza, ma anche Higuain e Toni sono attaccanti d’area come ero io. Oggi tuttavia tutti gli attaccanti svariano di più, anche per “cercarsi” il marcatore meno forte, visto che si gioca a zona. In questo senso Di Natale è molto intelligente, sa sempre contro chi confrontarsi per avere la meglio. Anche Higuain si muove molto ed è bravo a smarcarsi».
Si aspettava un Higuain così profilico?
«Francamente no, perché veniva dal Real Madrid e perché sostituiva un giocatore importante come Cavani. Doveva indovinare subito la stagione e così è stato. Per lui venire a Napoli è stato un rischio ma ha dimostrato di essere un grandissimo attaccante e non ha fatto rimpiangere il Matador».
È curioso che tra i primi quattro bomber della A solo Higuain andrà certamente al Mondiale?
«Capita. Tevez non andrà sono perché non ha feeling con il ct argentino. Toni ha sorpreso tutti solo per l’età, ma la sua esperienza sarebbe utile. Immobile sta facendo cose egregie, meriterebbe di andare in Brasile».
Fonte: Il Mattino
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