Si scrive Zielinski e si pensa a Boniek, “bello di notte” (per magistrale definizione-provocazione dell’Avvocato) ma anche di giorno, giocatore di corsa e di talento, osservatore di parte ma anche distaccato nella sua onestà intellettuale, «innamorato perso» (e giustamente) d’un talento che può andare persino oltre De Bruyne.
Zibì Boniek capì subito cosa, quel giorno, stava nascendo.
«Aveva sedici anni, andai a vedere una partita delle giovanili della mia Polonia: questo è un giocatore straordinario, dissi».[…]
Sarri ha anche osato: può essere il nuovo De Bruyne.
«Ma, per qualità, Piotr è secondo me superiore. Giocatori differenti, chiaramente, ma eguali nella capacità di incidere all’interno di una squadra. Io lo sto ancora aspettando e penso che finirà per diventare un autentico crack: diamogli un anno o al massimo due e ce ne renderemo conto».
Fonte: corrieredellosport
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