In campo nella Juve stellare di Trapattoni di giocatori offensivi ce ne erano sempre tre, a volte quattro. Tra questi Zibì Boniek, il bello di notte, il trascinatore dei bianconeri soprattutto in Champions League.
Tanti attaccanti in campo, Mazzarri a un certo punto ne ha schierati quattro: secondo lei ha fatto bene?
«Sì, perché ha provato in tutti i modi a vincere la partita. Cosa avrebbe dovuto fare, mettere altri centrocampisti o difensori? Il gol non è arrivato ma almeno ci ha provato».
Quattro attaccanti ma poche vere palle gol: come mai?
«Non è dipeso dal numero di attaccanti ma dal fatto che il Napoli non è riuscito a sfruttare al meglio l’ampiezza del campo. Ha provato troppo per vie centrali sfruttando poco le fasce».
E addirittura ha rischiato nel finale…
«Questo fa parte del gioco. Quando provi a vincere a tutti i costi e ti sbilanci puoi rischiare in contropiede anche di perdere la partita. Secondo me la scelta di Mazzarri è stata giusta, un punto in più o in meno non cambia molto. Meglio provare a conquistarne tre rischiando di non portarne a casa neanche uno».
E il Napoli non è riuscito a sfruttare la superiorità numerica: da cosa è dipeso?
«Il Catania si è chiuso, tutti stavano dietro la linea della palla e il Napoli è stato anche costretto a giocare in un certo modo. In dieci contro undici capita di vincere le partite in contropiede. Ricordo che la Juve ci riuscì a Barcellona con una rete di Zalayeta».
Quindi, nessun dramma?
«Certo, nessun dramma. Il Napoli è partito molto bene in questo campionato e ora è atteso a una sfida molto importante mercoledì contro la Lazio. Alla ripresa degli allenamenti Mazzarri parlerà con i giocatori di tutto quello che non ha funzionato bene a Catania e si preparerà la prossima partita. Non vedo negatività particolari e motivi per cui doversi preoccupare. È andata così, nel calcio può succedere. Mazzarri le ha provate tutte ma il gol non è arrivato. Succede».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
