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Bomber, scudetti e risse: che supersfida

Chinaglia e Maradona tra i protagonisti. Spettacolo nel 2011 con sette reti al San Paolo, tripletta di Cavani

Una storia lunga sessantasette partite con ventinove vittorie del Napoli al San Paolo. In serie A sono 56, con ventisei successi degli azzurri, nove dei biancocelesti romani e ventuno pareggi: l’ultimo lo scorso anno, quando la Lazio di Reja era in testa al campionato con sette punti di vantaggio sulla formazione di Mazzarri, che doveva recuperare una partita. Finì 0-0, un risultato insolito, o quasi, in una partita che ha sempre riservato grandi emozioni. Legate a gol, incidenti, rivalità, invasioni di campo, scudetti, petardi, bomber. L’esempio più clamoroso? Solo due anni fa, quando i tifosi azzurri uscirono dal San Paolo pensando che poteva essere la stagione buona per lo scudetto. Non a caso, visto l’esito rocabolesco della partita. Prima il doppio vantaggio della Lazio con Mauri e Dias, quindi la rimonta azzurra con le reti di Dossena e Cavani. Sul 2-2 l’autorete di Aronica e negli ultimi otto minuti prima il rigore di Cavani, quindi il sigillo finale del Matador tra le polemiche per il 4-3 conclusivo. Con il San Paolo che esplode di gioia e il presidente laziale Lotito che esplode di rabbia contro l’arbitro.
Una tripletta per Cavani, come nello stile di Napoli-Lazio, la partita dei bomber. All’appuntamento con il gol non è mancato mai nessuno: Sallustro, Amadei, Altafini, Vinicio, Maradona, Careca, Carnevale, Fonseca e, appunto, Cavani. La prima sfida ufficiale è datata 8 giugno 1930, finisce 3-0 per il Napoli grazie a una doppietta di Buscaglia e a un gol di Mihailic. Sfide tra bomber: Sallustro e Vojak da una parte, Busani e Piola dall’altra che nella stagione 1936-37 confezionano il successo per 5-3 della Lazio. E poi ci piace ricordare il 4-3 degli azzurri nella stagione 1977-’78 con reti di Juliano, Savoldi e Capone (doppietta) per gli azzurri e Giordano (due gol, uno su rigore) e Lopez per i biancocelesti. Infine, l’apoteosi del 1985 con tre reti di Maradona, di cui una direttamente da calcio d’angolo. Per non parlare anche dell’autorete di Filisetti, causata dal sinistro del Pibe.
Partita sempre un po’ complicata dal punto di vista dell’ordine pubblico. Due invasioni di campo allo stadio del Vomero per non farsi mancare nulla. Poi i problemi al San Paolo, nati, pare, in occasione di una volata-scudetto. Era il 20 maggio 1973: Milan 44 punti, Juve e Lazio 43. Per i rossoneri fu la fatal Verona. I biancocelesti erano impegnati al San Paolo. Damiani segnò il gol partita all’89’. La Juve vinse a Roma e conquistò lo scudetto. Chinaglia se la legò al dito e l’anno dopo segnò tre gol per un pareggio condito dal gesto delle corna che fece infuriare i tifosi azzurri. E poi anche la triste parentesi del petardo che scoppiò tra Pighin e Manfredonia nel 1979 e che costrinse a mutare l’ingresso delle squadre in campo portandolo da sotto i distinti a sotto la curva.
Lo scudetto, infine. Il 29 aprile del 1990 la Lazio è al San Paolo per la partita che consegnerà alla storia il secondo tricolore del Napoli. Punizione di Maradona e colpo di testa di Baroni per cucirsi il tricolore sulle maglie.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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