Ex stella del Milan di Capello, opinionista Sky, Zvonimir Boban, 43 anni, è stato uno dei giocatori più forti della storia della giovane Croazia, con cui ha giocato 51 gare (12 gol), conquistando il «bronzo» ai Mondiali in Francia nel 1998 da capitano.
Italia-Croazia è decisiva per la qualificazione, chi la spunterà?
«Premesso che tiferò per la mia Croazia anche se ho un rapporto speciale con l’Italia, è sostanzialmente impossibile fare pronostici, è un partita da tripla soprattutto dopo quanto visto nella giornata d’esordio. La Croazia ha vinto con merito contro l’Irlanda, l’Italia ha strappato un ottimo pareggio alla Spagna. Insomma si sfidano due nazionali in forma. È determinante questa sfida perché credo che poi gli azzurri batteranno la nazionale di Trapattoni, che non ha grandi mezzi tecnici, come ha fatto la Croazia».
Prandelli confermerà il 3-5-2, la Croazia lo schieramento del debutto: che sfida tattica sarà?
«L’Italia si è mossa bene con il nuovo modulo, dovranno provare a fare maggiore possesso palla, tenendo quanto più possibile la squadra corta. Diversamente il mio amico Bilic potrà sfruttare maggiormente il gioco sulle corsie esterne, dove la Croazia potrebbe avere superiorità numerica. In tal senso Rakitic potrà fare la differenza».
Italia-Croazia è anche la sfida tra i due registi Pirlo-Modric.
«Non c’è dubbio, se Pirlo è fondamentale per gli azzurri, lo stesso dicasi per Luka, senza il gioco del quale la Croazia sarebbe meno competitiva. Pirlo è un campione, Modric allo stesso modo ha una grande visione di gioco ed è un trascinatore. Ormai è diventato un leader, è il giocatore più importante della nazionale».
L’Italia cosa deve temere della Croazia?
«Innanzitutto la grande fisicità dei miei connazionali: sono arrivati a questo Europeo in condizioni atletiche eccezionali. Bilic ha poi lavorato molto sullo spirito di gruppo, sull’armonia dello spogliatoio, la squadra è molto unita».
Dove invece l’Italia può far male alla Croazia?
«Alla coppia centrale difensiva Schildenfeld-Simunic, soprattutto con la velocità dei suoi attaccanti. I due croati non sono rapidi e soprattutto hanno giocato poco insieme, andrebbero in difficoltà nel caso in cui la linea mediana non facesse adeguato filtro».
Bilic, suo ex compagno in Nazionale, guida la Croazia dal 2006 e lascerà dopo l’Europeo: come affronterà l’Italia?
«Sicuramente con la stessa formazione con cui ha battuto l’Irlanda. In attacco punterà sulla coppia Mandzukic-Jelavic, si affiderà al pressing di tutti i giocatori e all’aggressività. Ha tanti meriti perché ha costruito in ogni dettaglio la nazionale, i suoi uomini vogliono salutarlo conquistando un grande risultato».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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