La Juve Stabia, strapazzando il Grosseto in Toscana, confeziona un importante regalo per sé e per il proprio tecnico. Piero Braglia è nato qui, pur se calcisticamente da giocatore e poi da allenatore non ha mai difeso i colori biancorossi, apparsi nella circostanza alquanto scoloriti. La squadra gialloblù, invece, pur se l’avversario si è rivelato più che modesto (con Giannini al timone ha perso la terza gara sulle tre disputate in casa, risultati deficitari alternati agli squilli esterni di Nocera e Padova), ha ribadito di essere complesso tetragono, propenso ad esprimersi meglio lontano dal Menti, quando non avverte il gravoso compito di fare la partita.
Una Juve Stabia che si è messa a marciare a ritmi da primato, con una media di due punti a partita. Giusto 24, infatti, quelli conquistati negli ultimi 12 incontri, con le sole sconfitte – peraltro evitabili – di Torino e Varese. E poco importa se il recente cammino è stato rallentato da 2 pari interni, che avevano destato qualche perplessità. A Grosseto non si sono avuti cali di concentrazione o amnesie. Dal canto suo, Braglia ha dimostrato ancora una volta di saper leggere lo svolgimento del match, apportando subito i correttivi giusti. È il caso di Zito, che in avvio di ripresa ha surrogato Mbakogu, che non era riuscito a far valere le sue indiscusse doti di potenza e velocità.
Dopo un primo tempo opaco, con la Juve Stabia che non rischiava nulla, tranne un tentativo di Sforzini al 42′, la cui girata spediva di un niente a lato la sfera, ecco che il match si sbloccava subito al riavvio. Né l’arbitro, né il suo assistente, si avvedevano di un’evidente trattenuta di Tarantino a danno di Giallombardo; riavutosi dalla sorpresa del mancato fischio, l’esterno stabiese spediva un invitante traversone in mezzo, retropassaggio di Danilevicius, conclusione di Dicuonzo contrata che si trasformava in assist per Sau, troppo freddo ed abile per non capitalizzare simile cadeau. Il Grosseto accennerà ad una reazione, alquanto sterile però, e al 26′ Sau, autentica faina dell’area, rubava il tempo al cloroformizzato Antei, tocco astuto e portiere battuto. Bordate di fischi per il principe Giannini, con un Grosseto ormai groggy. A quattro dal termine, maramaldeggiava pure Scozzarella agevolato da una paperona del portiere Narciso. Ovviamente, pur occupando una insperata decima posizione in classifica (e sarebbe la settima senza la penalizzazione), sia il presidente Manniello che il tecnico Braglia invitano a tenere i piedi ancorati al suolo:
«Il nostro obiettivo resta una salvezza tranquilla – insiste Braglia -, penso che ce la faremo perché la Juve Stabia è un gruppo compatto, non esistono primedonne, non ci si abbatte di fronte alle difficoltà».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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