L’alba d’un nuovo giorno sorge alle sette d’un mattino specialissimo: e mentre Roma sonnecchia e Londra sta consumando spiccioli di sonno, il Napoli s’immerge nella luminosità d’una bacheca che splende di trofei, tra Champions e scudetti, coppe e riconoscimenti che illanguidiscono e un po’ blandiscono. Good Morning (o buenos dias, fate un po’ voi) mister Rafa: e quel poliglotta che ha attraversato il calcio in lungo e in largo scopre la “sua” Napoli, rappresentata da Aurelio De Laurentiis e da Andrea Chiavelli, da Riccardo Bigon e da un progetto nel quale l’epicentro è la panchina che gli viene offerta per un biennio da consumare assieme, inseguendo sogni.
spiccata che nel corso della propria carreira ha domato autentici talenti, il condottiero d’un Valencia capace di rompere l’egemonia di Real e Barcellona: e quindi la guida sicura, prestigiosa, rassicurante a cui consegnare le ambizioni di un Napoli da tener stabilmente «nell’elite europea» come da promessa di Aurelio De Laurentiis.
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