Sepp Blatter a gamba tesa contro il calcio italiano. Non una novità, ma stavolta l’argomento è più delicato che in altre occasioni. Perché si parla di razzismo, dei “buu” che domenica frange della tifoseria romanista hanno indirizzato ai giocatori di colore del Milan e dei 50mila euro di multa (più diffida) che il giudice sportivo ha inflitto al club romanista. Ebbene, per il presidente della Fifa non basta. E – ecco la bacchettata – annuncia che chiamerà la Federcalcio italiana, evidentemente per manifestare di persona il proprio dissenso.
La linea di tolleranza zero di Blatter non pare esattamente una manifestazione di coerenza rispetto all’atteggiamento tenuto a gennaio, quando se l’era presa con Kevin Prince Boateng, reo di aver lasciato il campo dopo i fischi di Busto Arsizio. Allora aveva «sgridato» il gesto del milanista. Certo poco ortodosso, ma dal grosso impatto mediatico, tale da ravvivare l’attenzione su un fenomeno lungi dall’essere stroncato. Ieri – in un’intervista al sito della Fifa – Blatter ha definito «sorprendente ed incomprensibile» che la Disciplinare della Figc «abbia preso una tale decisione a meno di 24 ore dai fatti e senza un’indagine sull’accaduto. Punire solo con una sanzione pecuniaria non è accettabile. Cosa sono 50mila euro a paragone di un incidente del genere?». Blatter se la prende anche con l’arbitro Rocchi «che ha fermato l’incontro per pochi minuti e questo non va bene».
Annuncia poi che tra due settimane, nel congresso della Federazione internazionale in programma alle Mauritius, sarà presentata una risoluzione «vincolante per tutti. Prevederà sanzioni che dovranno essere applicate globalmente. Per questo c’è bisogno della decisione del congresso che vincolerà le 209 federazioni». In quella sede si voterà su varie proposte volte a reprimere le manifestazioni razziste durante le partite. Ad esempio, osservatori con il compito di segnalare e raccogliere le prove di quanto avviene sugli spalti ed un doppio livello di sanzioni, dalla sottrazione di punti alla espulsione dai tornei. Blatter lancia così la volata sulla strada della «tolleranza zero» per non farsi scavalcare dalla Uefa, che il 24 maggio – nel proprio Congresso di Londra – si appresta ad approvare la risoluzione sul Calcio europeo unito contro il razzismo.
«Il 26 maggio a Roma abbiamo una partita (la finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio, ndr) – ricorda intanto il presidente del Coni, Giovanni Malagò – e dobbiamo dare il buon esempio. A quel punto, più che degli autogol, si creano dinamiche per autolesionismo assoluto». E le premesse per altre bacchettare del signor Blatter.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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